L'assessore Zaccariotto e il caso ascensori: «Via i vincoli per rendere vivibile Venezia»

Giovedì 3 Febbraio 2022 di Roberta Brunetti
La tromba delle scale di palazzo Surian Bellotto a Cannaregio
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VENEZIA - «Vanno fatte delle scelte perché Venezia sia una città per tutti. Per questo bisogna eliminare le barriere negli edifici pubblici, ma anche nelle case private. Gli ausili servono dappertutto. Il rischio, altrimenti, è di svuotare questa città di tanti abitanti, penso agli anziani, ma non solo, che finiranno per dover scegliere la terraferma». Francesca Zaccariotto non entra nella polemica sui singoli ascensori, autorizzati o negati, di cui tanto si parla in questi giorni.
Il Comune, tra l’altro, non è l’attore principale su questo fronte. Lo è la Soprintendenza che deve dare l’ultimo via libera a questi impianti. Ma al di là dei vari casi, l’assessore che ha fatto propria la battaglia per l’accessibilità di Venezia, allarga il dibattito: dagli ascensori all’abbattimento delle barriere architettoniche in genere, in nome di una nuova accessibilità/vivibilità della città che implica anche un rinnovamento rispettoso.

Temi già affrontati da Zaccariotto nel lungo confronto con la Soprintendenza per dotare i ponti di rampe adeguate. Passato per l’approvazione del nuovo Peba, il piano per l’abbattimento delle barriere. E che ora continua, anno dopo anno, nelle realizzazioni dei singoli progetti. «Bisogna capire qual è il bisogno primario di una città che vuole essere accessibile - premette l’assessore - Se vogliamo una Venezia dove tutti si possano muovere con facilità, come in terraferma, vanno fatte delle scelte. Ovviamente rispettose dei luoghi. Ma i due elementi non possono non convivere. Venezia deve essere una città per tutti e per questo bisogna dotarla di una mobilità facilitata, con tutti gli ausili possibili. È un tema che va studiato, certo, con la massima attenzione al contesto storico-artistico. Non si può mantenere la città tale e quale. Rischiamo di svuotarla di abitanti, proprio per mancanza di ausili».


IL PARADOSSO
Gli ascensori, ovviamente, sono tra i primi ausili necessari ad una città a misura di tutti. «Non è possibile che in terraferma una casa di tre piani senza ascensore non sia a norma e che a Venezia, invece, si faccia fatica ad autorizzarli. I due elementi vanno conciliati: il rispetto per la parte storico-artistica, da un lato, quello per la parte umana, con tutte le sue esigenze, dall’altra. Serve uno sforzo da parte di tutti. E oltre ai luoghi pubblici, dobbiamo dedicarci anche a quelli privati» annota l’assessore. «In un luogo pubblico, la norma mi obbliga giustamente a mettere un ascensore. Penso alle scuole, ai musei, agli uffici. Ma questo vale anche per gli alberghi. Per una casa privata, invece, le cose si complicano, le autorizzazioni diventano più difficili. Così un bambino in carrozzina, per fare un esempio, che a scuola non ha problemi a muoversi in autonomia, a casa la perde, si ritrova prigioniero. Un paradosso che non ha senso, che non è giusto. Quel che vale per il pubblico deve valere anche per il privato. Le barriere vanno eliminate non per rispettare una norma, ma per far sentire tutti uguali. E questo deve valere fuori e dentro casa».


L’ESPERIENZA RAMPE
Obiettivo non facile da raggiungere. La battaglia per le rampe sui ponti lo ha dimostrato. Richiesta partita dal basso, da cittadini e comitati, ma che non è stata subito accolta. Ci sono voluti anni di trattative con la Soprintendenza per arrivare alla sostituzione delle brutte, malconce e provvisorie rampe per la Venice Marathon con dei modelli più decorosi e definitivi. «Se ci fossimo fermati alle prime difficoltà, oggi non avremmo le rampe delle Zattere né quelle che andremo a posizionare sui ponti delle Rive degli Schiavoni e dei Sette Martiri - ricorda l’assessore - Per questo devo ringraziare la Soprintendenza perché ha elaborato con la città che le esigenze sono cambiate e che certe richieste vanno accolte». Per le rampe, come per gli ascensori. «Non sono scelte automatiche, le soluzioni vanno studiate bene. Ma un rinnovamento serve».

Ultimo aggiornamento: 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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