Di nuovo tracce di 'Ndrangheta in Veneto e Fvg: blitz all'alba, 33 indagati per traffico internazionale di droga ed estorsione

Martedì 16 Febbraio 2021
Di nuovo tracce di 'Ndrangheta in Veneto: blitz all'alba, 33 indagati per traffico internazionale di droga ed estoorsione

Dalle prime luci dell'alba, nelle province di Roma, Reggio Calabria, Venezia e Grosseto, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati dai comandi dell'Arma territorialmente competenti, stanno dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone l'arresto per 33 persone indagate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi.

Il provvedimento cautelare si basa sulle risultanze acquisite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Via in Selci nell'ambito dell'indagine "Enclave", che ha consentito di individuare e disarticolare un sodalizio vicino alla 'ndrangheta, costituito da calabresi e romani, dedito al traffico di sostanze stupefacenti, ricostruendone i canali di approvvigionamento, in gran parte dal Sud America, il sistema di gestione delle piazze di spaccio e le modalità di cessione.

Al vertice un noto personaggio, organico alla 'ndrina Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria), che dirigeva le sue attività illecite avvalendosi anche di propri familiari. Contestualmente all'esecuzione delle misure cautelari personali, i Carabinieri stanno anche sequestrando preventivamente un'attività commerciale nella Capitale che risultava fittiziamente intestata a parenti del capo dell'organizzazione.

Sono 28, di cui 25 in carcere e tre ai domiciliari, le persone arrestate nell'operazione «Metameria» coordinata della Dda di Reggio Calabria. Oltre che nella città dello Stretto i carabinieri hanno operato nelle province di Cosenza, Milano, Varese, Como, Livorno, Firenze e Udine. Associazione di tipo mafioso, estorsioni, concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni e valori aggravato dall'agevolazione mafiosa sono i reati contestati dai pm Stefano Musolino, Walter Ignazitto e Giovanni Calamita ai boss e ai gregari delle principali cosche del mandamento centro.

L'inchiesta ha avuto origine dalle indagini avviate all'indomani della scarcerazione di Filippo Barreca, boss della cosca operante nel quartiere di Pellaro e Bocale. Barreca, finito ai domiciliari, è tornato sul proprio territorio e ha ripreso il ruolo di vertice assumendo la responsabilità del gruppo per la finalizzazione delle attività illecite, curando anche i rapporti con gli imprenditori collusi, ordinando atti intimidatori e ritorsioni in danno di commercianti ed imprenditori inadempienti alle richieste estorsive. Inoltre, si è occupato del mantenimento degli appartenenti alla cosca detenuti, ha impartito ordini e dato indicazioni riuscendo anche ad eludere le prescrizioni di detenzione domiciliare, pianificando l'esecuzione, le esazioni e la distribuzione dei proventi estorsivi. Dda e carabinieri sono riusciti a censire i rapporti di cointeressenza criminale della 'ndrangheta di Pellaro con i vertici delle maggiori articolazioni della 'ndrangheta reggina quali i Labate, gli «arcoti» Condello e De Stefano, le famiglie di 'ndrangheta di Santa Caterina e dei Ficara-Latella di Croce Valanidi. Oltre a Barreca e agli esponenti del suo clan, infatti, tra gli arrestati c'è Demetrio Condello, ritenuto reggente della cosca di Archi, e Giandomenico Condello. Nell'inchiesta è indagato anche il boss Carmine De Stefano, figlio del defunto «mammasantissima» don Paolino De Stefano. Grazie anche alle dichiarazioni del pentito Maurizio De Carlo, secondo gli inquirenti Carmine De Stefano avrebbe fatto valere il proprio ruolo sia nel suo intervento per «aggiustare» un'estorsione ai danni di un supermercato ad insegna Conad, sia per mediare tra i rappresentanti della cosca Barreca e le persone offese per la determinazione di importi, tempi e modalità di versamento delle somme di denaro.

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Ultimo aggiornamento: 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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