Casa di Riposo a Santa Maria di Sala, sei arresti: manette a due ex sindaci di Coraggio Italia, costruttori e manager della sanità. Brugnaro: «Sono basito»

Al centro dell'inchiesta mazzette per un terreno e appalti per la fornitura di mascherine

Lunedì 23 Gennaio 2023 di Redazione web
Nicola Fragomeni e Ugo Zamengo

Operazione questa mattina tra Padova e il Veneziano per eseguire sei ordinanze cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti pubblici funzionari, imprenditori e liberi professionisti domiciliati nelle province di Venezia e Padova, per reati contro la pubblica amministrazione.

In azione i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale.

L'inchiesta nasce dalla denuncia del proprietario di un terreno a Santa Maria di Sala. L'uomo sarebbe stato convocato in un bar dai pubblici amministratori  che gli avrebbero proposto il cambio di destinazione d'uso di un suo terreno agricolo da rendere edificabile, in cambio però del pagamento di una tangente. L'imprenditore onesto avrebbe rifiutato la proposta, dopo aver registrato di nascosto la conversazione. A quel punto avrebbe portato la registrazione ai carabinieri e sarebbe partito tutto.

Per questo passaggio da uso agricolo a edificabile, era necessaria una delibera comunale, da ottenere con un «versamento extra», il 10-15% su un totale di 100 mila euro. Visto il rifiuto dell'imprenditore, i pubblici ufficiali si sono rivolti ad altri proprietari di terreni, per far diventare edificabile un altro lotto comunale. Il progetto è infine naufragato, per la mancanza dell'ok da parte della Conferenza dei servizi di sindaci dell'area, e dell'Ulss 3 Serenissima, estranei alla vicenda.

I nomi degli arrestati

I primi nomi che emergono sono i due ex sindaci di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni, attuale presidente del Consiglio Comunale per il gruppo politico Rocchi Sindaco - Coraggio Italia e coordinatore provinciale di Coraggio Italia, il partito del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. È nato a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, nel 1961.

C'è anche Ugo Zamengo, consigliere comunale del partito Rocchi Sindaco - Coraggio Italia. Fragomeni è stato due volte sindaco di Santa Maria di Sala. Gli imprenditori padovani arrestati sono Battista Camporese e Mauro Cazzaro. Riguardo a quest'ultimo, l'avvocato Umberto Saracco sottlinea che «Cazzaro, avendo piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, saprà dimostrare serenamente la propria estraneità ai fatti contestati. Peraltro, le indagini non coinvolgono l’attività ordinaria della Cazzaro Costruzioni né della Relaxxi, che proseguono con regolarità».

Tutto ruota attorno alla costruzione di una casa di riposo a San Maria di Sala. Tra gli indagati anche il responsabile di una partecipata del Comune di Venezia. L’altro arrestato è il direttore dell’ufficio tecnico del Comune di Santa Maria Di Sala, geometra Carlo Pajaro. Il sesto è un architetto libero professionista di Santa Maria di Sala, Marcello Carraro.

Il commento di Brugnaro

«La notizia delle ordinanze cautelari emesse dalla Procura di Venezia per reati contro la Pubblica Amministrazione mi ha lasciato letteralmente basito. Ho piena fiducia nella Magistratura che saprà accertare la verità», lo ha dichiarato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

Intanto, Coraggio Italia sospende Fragomeni. «In riferimento alle ordinanze cautelari per reati contro la Pubblica Amministrazione emanate della Procura di Venezia, Coraggio Italia precisa che, come previsto dal Codice Etico, l'unico iscritto destinatario di tale ordinanze è stato automaticamente sospeso dal Partito». È il contenuto della nota diffusa dal movimento Coraggio Italia relativamente alle ordinanze cautelari per reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Venezia.

Il procuratore capo di Venezia

«Questa indagine è stata lunga e complessa - ha commentato il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi - gestita in maniera encomiabile, ed è nata perché un cittadino non ha accettato e ha mantenuto la 'schiena dirittà contro un sistema. Un sistema - ha precisato - nel senso che ci sono più fatti relativi a richieste di denaro per attività pubbliche da parte di pubblici ufficiali».

I fatti

L'indagine si è svolta tra il 2019 e il 2022 con servizi di osservazione e pedinamento, analisi incrociata e attività tecniche. Sarebbero emerse modalità irregolari con cui sarebbero stati stipulati accordi per la realizzazione di strutture di interesse pubblico.

Gli amministratori pubblici, in concorso con il dirigente comunale, avrebbero posto in essere atti contrari ai doveri d'ufficio in cambio di mazzette versate loro da imprenditori compiacenti, che sarebbero stati preferiti ad altri perché disposti a versare le somme richieste dagli amministratori comunali.

Due ex sindaci di Santa Maria di Sala ( Venezia), Nicola Fragomeni, attuale presidente del Consiglio Comunale e coordinatore provinciale di Coraggio Italia, e Ugo Zamengo, consigliere comunale, insieme a due manager della sanità padovana e due imprenditori, sono stati arrestati nell'ambito di un'indagine per corruzione, legata alla vendita di un terreno per l'edificazione di una casa di riposo nel comune veneziano. Un'altra parte dell'indagine riguarda l'acquisto di mascherine e altri presidi sanitari, fatto con affidamento diretto da Fragomeni a un familiare, che avrebbe portato a un guadagno illecito di 60 mila euro.

Gli indagati avrebbero attivato una collaborazione per mettere in contatto gli imprenditori con un privato cittadino per l'acquisto di un terreno, per il quale sarebbe satto sottoscritto un contratto preliminare di acquisto subordinato alla modifica della destinazione d'uso, con l'obiettivo di realizzare una nuova residenza sanitaria assistenziale (Rsa).

La realizzazione dell'opera  non sarebbe al momento iniziata, poiché a sua volta subordinata a uno specifico provvedimento della Regione Veneto, ente estraneo all'indagine, che per fatti indipendenti dall'indagine, non avrebbe deliberato l'assegnazione di posti letto per il 2022.

Il commento del presidente di Ance Padova

Il Presidente di Ance Padova, Alessandro Gerotto, commenta così l’inchiesta sulla casa di riposto di Santa Maria di Sala che ha coinvolto anche due imprenditori edili del padovano: «La notizia mi coglie di sorpresa. Non entro peraltro nella fondatezza e rilevanza di questioni e coinvolgimenti che non conosco e che saranno oggetto di attenta valutazione da parte dell’Autorità Giudiziaria chiamata a svolgere il proprio ruolo istituzionale a salvaguardia dei principi di legalità. Esprimo quindi la mia piena fiducia nella magistratura, auspicando l’estraneità del collega Mauro Cazzaro cui va peraltro la mia umana solidarietà in attesa che venga fatta chiarezza sui fatti».

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Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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