Catturato il russo ricercato per quattro omicidi: andava all'outlet con la famiglia

Sabato 8 Febbraio 2020
Catturato il russo ricercato per quattro omicidi: andava all'outlet con la famiglia
NOVENTA DI PIAVE - Era accusato di avere organizzato l’omicidio di una deputata russa, Tatyana Sidorova, del marito, la sorella e del figlio. Una vera e propria esecuzione: i corpi vennero trovati con dei colpi di pistola alla testa. Ricercato dal 2013, trasferitosi a Malaga per sfuggire alla cattura, Roman Koslov è stato trovato in un hotel di Noventa di Piave, dove aveva trovato alloggio per una vacanza italiana, fatta di visite culturali e soprattutto acquisti all’outlet. Il 51enne, che si trovava nel Veneziano con la moglie ed il figlio adolescente, è stato sottoposto ad arresto provvisorio e portato in carcere a Venezia, in attesa di estradizione.

L’operazione dei carabinieri del Nucleo radiomobile e operativo della compagnia di San Donà di Piave è scattata dopo che era giunta in centrale la segnalazione della possibile presenza in un hotel della vicina Noventa di Piave, di un ricercato, segnalato dall’Interpol come “soggetto pericoloso”. Evidentemente l’uomo era talmente sicuro dei propri movimenti, che non si era neppure preoccupato delle conseguenze della registrazione all’hotel con il vero nome. L’uomo era arrivato nel Veneziano in aereo da Malaga, in Spagna, dove risultava residente da qualche anno, probabilmente per sfuggire al mandato di cattura; quindi si era trasferito in taxi a Noventa. Dirà, poi, agli inquirenti, che voleva fare acquisti con la famiglia; una dichiarazione al vaglio degli inquirenti. Una volta individuata la camera in cui alloggiava, è partita l’irruzione da parte dei quattro militari dell’Arma: al malvivente non è stata data la possibilità di reagire.

L’uomo, che non era armato, anche se segnalato come potenzialmente pericoloso, pare sia rimasto sorpreso dell’efficacia investigativa delle forze dell’ordine italiane. Una volta portato in caserma, è emerso (attraverso i dati condivisi con l’Interpol di Roma) che il 51enne era ricercato in Russia dal 2013 e dal novembre dello scorso anno colpito da un mandato di arresto emesso da un Tribunale moscovita per associazione per delinquere finalizzata all’omicidio di più persone. Nella fattispecie sarebbe stato lui, secondo la magistratura russa, ad avere organizzato l’omicidio, avvenuto nel 2012, in un appartamento nella città di Ramenskoe, di quattro persone, tra le quali ci sarebbe, per l’appunto, anche la deputata Tatyana Sidorova. Risultati scomparsi il 21 febbraio di quell’anno, vennero poi ritrovati uccisi con dei colpi alla testa. Pare che l’esecuzione fosse da ricondurre a una mancata concessione di alcuni terreni dal valore di un miliardo di rubli - 14 milioni di euro - da parte della famiglia della deputata uccisa ad un boss della malavita.

Di certo il gruppo criminale non si tirava indietro quando si trattava di usare dei metodi particolarmente violenti. Ed a quanto è stato possibile ricostruire, l’uomo arrestato dai carabinieri di San Donà di Piave, lavorava per il boss che aveva preso possesso del distretto di Ramensky, dal quale era stato messo a capo di una unità dedita al riciclaggio. L’organizzazione criminale gestita da Oleg Medvedev secondo quanto riportato dalla stampa russa, era coinvolta in una serie di altri gravi reati, come il tentato omicidio di un uomo nel 2015, la violenza contro un agente di polizia nel luglio del 2019. Proprio in quell’anno il boss è stato arrestato e con lui otto presunti complici. Secondo le indagini delle autorità russe, il gruppo era stato creato il 2010; una organizzazione che gli aveva consentito di inserirsi nel tessuto del distretto di Ramensky. L’omicidio della deputata e della sua famiglia destò particolare clamore in Russia; lo dimostra il fatto che la stampa estera ha contattato le autorità italiane una volta appreso dell’arresto del 51enne. Fabrizio Cibin 
Ultimo aggiornamento: 11:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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