Basta sbandati e criminalità, in via Piave apre un bistrot di lusso

Venerdì 24 Maggio 2019 di Fulvio Fenzo
Basta sbandati e criminalità, in via Piave apre un bistrot di lusso
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MESTRE - Eccolo, il bistrot di via Piave. A vedere i tavolini gialli all’aperto e, entrando nel “Grand Central” vero e proprio, quella che era la piazzetta degli sbandati diventa immediatamente un lontanissimo ricordo, tanto da apparire quasi impossibile che questo punto della città, dove bivaccavano decine di sbandati giorno e notte, sia stato trasformato in un locale che dovrebbe riportare mestrini a vivere il centro anche di sera. Perché la sfida è notevole: apertura dalle 7 all’una di notte, sette giorni su sette, a partire da giovedì prossimo, 30 maggio.
 Oggi verrà completata la rimozione della copertura in legno che, come un sipario, ha tenuto nascosto il cantiere dall’inizio dell’anno scorso, ma già da ieri si iniziava ad intravedere il bistrot pronto sia all’interno che nell’area esterna, con il logo che raffigura un pavone sull’entrata affacciata su via Piave, a lato della fontana di Gianni Aricò. E il pavone è decisamente una scelta azzeccata per il locale progettato dallo studio H&A architetti di Marghera, con quella grande e luminosa sala che, di sera, muterà “colore” grazie ad un particolare sistema di illuminazione. All’esterno, nell’ex piazzetta, l’area del plateatico è stata delimitata con una recinzione bassa e un paio di cancelli, uno verso l’ex Contemporaneo e l’altro sul retro. «Apriamo giovedì prossimo, 30 maggio, come da programma» annuncia Massimo Dal Poz, il commercialista mestrino a capo di una cordata di imprenditori che ha deciso di investire su questa scommessa. La sera precedente (ma solo su inviti e con posti limitati) si terrà invece l’inaugurazione “a porte chiuse” con il sindaco Luigi Brugnaro - che ha sempre visto questo progetto come strategico per riscattare dal degrado questa zona di Mestre -, più le autorità, i soci, il parroco di via Piave e, non ultime, le forze dell’ordine dalle quali dipendono i controlli continui in zona.
Sarà Giovanni Dal Poz, il figlio del commercialista che per anni ha gestito l’enoteca ristorante “Santi Mestrini” sempre in piazzetta Olivotti, a guidare il bistrot assieme ad otto collaboratori. «Faremo la massima attenzione alla qualità e il nostro non sarà un locale “casinaro” - precisa -. Gli abitanti della zona possono stare tranquilli, non ci sarà musica all’esterno e ci sarà una guardiania fissa anche di notte, quando il bistrot sarà chiuso. Poi, dalle 7 di ogni mattina, partiremo con le colazioni, i pranzi, le cene». Anche il “vigilante” è già stato selezionato e, vista la stazza, dovrebbe tenere a debita distanza chi gira da queste parti a notte fonda. 
Ma la scommessa non si limita al bistrot “Grand Central” che, per dimensioni e numero di coperti, punterà soprattutto su pasti veloci e paninoteca. «Per ottobre sarà pronto anche il ristorante-pizzeria che stiamo realizzando nell’ex sala espositiva Contemporaneo» anticipa Giovanni Dal Poz. Un altro locale con una grande cucina diviso praticamente “in due” tra ristorante da una parte e pizzeria dall’altra, con una sala centrale con un palco dove si suonerà musica dal vivo. «Anche qui vogliamo precisare che non sarà musica che “pesta”, ma jazz e altri generi di questo tipo. E tutte le pareti verranno comunque insonorizzate». Del resto spazio ce n’é, visto che l’ex Contemporaneo (poi occupato per alcuni anni dai ragazzi del Loco) si sviluppa su una superficie di 500 metri quadri che verrà acquistata da Ive, la società immobiliare del Comune che da anni l’aveva messo in vendita ad un prezzo di 540mila euro. 
Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 14:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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