Tito Pinton, il gestore delle discoteche Muretto ed Extra Extra: «Pronti a tornare in pista, ma ci servono altri sostegni»

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Giuseppe Babbo
La discoteca Muretto di Jesolo
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JESOLO - Discoteche, il mondo della notte si prepara a ripartire. «Questa volta sembra che il Governo si sia mosso per tempo e nella direzione giusta: dalla prossima settimana, terminata l'ultima proroga alle chiusure forzate, potremo riaprire» dice Tito Pinton, il manager che in Veneto gestisce lo storico Muretto di Jesolo e l'Extra Extra di Padova, ma anche il Musica Club a Riccione e un nuovo club a New York.


Come state vivendo questi giorni di attesa?
«Come un momento davvero importante.

Finalmente sembra che ci sia una presa di coscienza su quello che rappresenta il nostro settore. Da quanto sta filtrando dal Governo, il 10 febbraio, scaduta la proroga delle chiusure imposte a Natale, si dovrebbe ripartire. Abbiamo già fissato le date: l'Extra Extra a Padova riaprirà il 12 febbraio, il Muretto a Jesolo per Carnevale, il 26 febbraio, in consolle ci sarà Ilario Alicante. Mi auguro che non ci siano delle retromarce, oltre che una clamorosa beffa sarebbe una mazzata tremenda».


Le regole per riaprire?
«Le stesse dello scorso autunno. All'interno capienza al 50%, all'aperto 75%. Sarà obbligatorio l'uso della mascherina Ffp2 nel locale, niente servizio al banco ma in pista c'è la possibilità di ballare senza mascherina. Dovrà essere garantito il tracciamento dei clienti. Tutte procedure che abbiamo già attuato, siamo pronti».
Tra i più giovani spesso la mascherina viene considerata un intralcio. Come reagirà il vostro pubblico?
«Mi auguro con un forte senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti degli altri. Usare la mascherina è un atto di rispetto, significa saper stare in mezzo ad una comunità. Per noi controllare che tutti indossino la mascherina quando non sono in pista è oggettivamente difficile. E del resto non siamo nemmeno dei poliziotti. La responsabilità deve essere delle singole persone, mi auguro ci sia un atteggiamento maturo».


Per entrare servirà anche il Green pass rafforzato.
«Al momento sì, l'ingresso è per chi ha completato il ciclo vaccinale o per chi è guarito. Se poi aggiungeranno anche l'ingresso con il tampone non ci sarà alcun problema ad allestire un servizio di test all'ingresso a prezzi calmierati o gratuiti. Lo abbiamo già fatto. Anzi, il sottoscritto è stato un precursore dell'ingresso con il Green pass nell'evento sperimentale organizzato la scorsa estate a San Marino».


Riaprire risolverà tutti i problemi?
«No, in due anni solo al Muretto abbiamo perso 6 milioni di euro di fatturato. I ristori totali sono stati 130 mila euro. Praticamente nulla. Servono interventi di sostegno mirati, penso anche alla riduzione della Siae, alla tassa sui rifiuti e sulla pubblicità».


Oggi potrebbe essere il momento giusto per rilanciare queste richieste, la considerazione nei vostri confronti sembra stia cambiando.
«Non siamo mai stati considerati per quello che valiamo effettivamente. Oltre al fatturato per una città turistica siamo anche parte integrante dell'offerta. Si fa fatica a identificare il nostro reale valore e questo aspetto ha indubbiamente influito nelle chiusure».


Il nuovo club a New York?
«C'è molta attesa, causa Covid abbiamo posticipato l'apertura al 3 marzo, a Capodanno abbiamo fatto un party privato che ha riscosso un buon interesse».

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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