Over 80, terza dose per chi ha ricevuto la seconda almeno 6 mesi fa

Mercoledì 29 Settembre 2021 di Alvise Sperandio
Over 80, terza dose per chi ha ricevuto la seconda almeno 6 mesi fa
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VENEZIA - Con ottobre arrivano le terze dosi del vaccino anti-Covid per gli anziani. «Forse già entro questa settimana si partirà con le case di riposo, dove gli anziani sono circa tremila e i lavoratori circa 3.500», annuncia Luca Sbrogiò, commissario per la campagna vaccinale dell’Ulss 3 Serenissima.

Fatti questi toccherà poi, in ordine, alle persone che hanno più di 80 anni: se ne calcolano circa 45mila, di cui 5 mila saranno raggiunte a casa perché impossibilitate a muoversi, mentre gli altri potranno andare negli hub vaccinali. Ancora, a seguire, sarà la volta del personale sanitario complessivamente inteso, degli ospedali e di altre strutture e servizi, per un totale di altri 14mila soggetti. Queste tre categorie – Rsa, grandi anziani e sanitari – sono tre sottoinsiemi dei vaccinandi cosiddetti “booster”, per i quali cioè la terza dose è consigliata, secondo quanto prevede il Ministero della Salute.

«Per tutte queste persone – spiega Sbrogiò – la terza dose dev’essere effettuata entro sei mesi dal ricevimento della seconda. Pertanto, col primo ottobre, saranno vaccinati per la terza volta tutti gli assistiti che avevano ricevuto il richiamo entro lo scorso 31 marzo. Calcoliamo una platea di circa 17mila persone». Più avanti si andrà e più aumenterà il numero dei beneficiari: l’azienda sanitaria ne conta 21.700 a novembre e 22.800 per dicembre. Sommando tutte le unità destinatarie in prima battuta del nuovo giro di vaccino, si calcola che da qui a fine anno saranno distribuite circa 75mila terze dosi, ovviamente tutti Pfizer o Moderna (i vaccini a mNRA). Finora, a distanza di un paio di settimane dall’avvio delle terze dosi, ne sono state somministrate per 1.385, inoculate ai pazienti fragili, con patologie croniche o gravi, come i dializzati, i trapiantati di midollo, alcuni oncologici particolari e i nefropatici. «Queste sono le categorie a cui è stata data priorità – sottolinea Sbrogiò – La platea totale dei fragili è composta da 8.364 persone, ma è un numero spurio, perché su di esso è contato anche chi ha questa classificazione, ma ancora deve fare la prima dose o il richiamo. È, dunque, un lavoro in continua evoluzione». In questa primissima fase le terze vaccinazioni sono state programmate con la chiamata diretta dell’Ulss o del reparto specifico che ha già in carico il paziente. Da ieri, però, è attiva anche l’auto-prenotazione, sempre limitatamente a chi rientra tra i fragili e prioritari. La differenza di questi ultimi dai “booster” è che per i primi la terza dose è considerata addizionale ai fini dell’efficacia del ciclo vaccinale e non semplicemente consigliata in aggiunta, per cui è a maggior ragione raccomandata.

«Per tutti questi assistiti e per gli over 80 in particolare – aggiunge Sbrogiò – sarà importante completare al più presto la terza dose in modo da non andare a sovrapporci col vaccino antinfluenzale che arriva in vista dell’inverno». Per adesso, invece, ancora non ci sono notizie su quando aprirà la prenotazione libera per tutti, tramite piattaforma elettronica. Detta in altri termini, pertanto, quanti non rientrano nelle classi dei prioritari – nell’ordine: fragili, Rsa, grandi anziani e sanitari – dovrà aspettare il proprio turno, verosimilmente per i primi mesi dell’anno prossimo. Nel frattempo l’Ulss 3 fa il punto sull’andamento della campagna vaccinale. «L’effetto Green pass, con l’estensione dell’obbligo dal 15 ottobre, si sta facendo ancora sentire. Continuiamo a rimanere sul migliaio di prenotazioni al giorno. Lo consideriamo un buon risultato, anche perché circa il 25% di queste somministrazioni sta avvenendo ad accesso libero», comunica Sbrogiò, che prevede un buon afflusso di persone anche per le prossime settimane e, forse, un picco per il weekend del 16 e 17 ottobre visto che, di fatto, l’obbligo della certificazione verde scatterà da lunedì 18. Finora ha ricevuto almeno una prima dose il 75,2% dei soggetti vaccinabili sopra i 12 anni, pari a tre su quattro, mentre il richiamo è al 71,3%. «Se tra i ragazzi dai 15 anni e tra i 20 e 25 registriamo una copertura superiore all’80%, qualche difficoltà c’è nella fascia delle scuole medie: siamo ad appena il 34,8% tra i dodicenni, 58,2% per i tredicenni, 66,7% per i quattordicenni. Lanciamo un caloroso appello ai genitori perché portino i figli a fare il vaccino – conclude Sbrogiò – Vaccinare è un atto d’amore: se vogliono il bene dei loro figli, lo devono fare».

Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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