Anticorpi monoclonali: Veneto primo in Italia, da noi un quinto delle prescrizioni che distruggono il Covid

Domenica 18 Aprile 2021 di Angela Pederiva
Anticorpi monoclonali: Veneto primo in Italia, da noi un quinto delle prescrizioni che distruggono il Covid

È il Veneto la prima regione in Italia per l'utilizzo degli anticorpi monoclonali. Il primato emerge dal monitoraggio condotto dall'Agenzia italiana del farmaco, aggiornato al 16 aprile, secondo cui dall'inizio della sperimentazione ne sono state effettuate 386 prescrizioni, cioè quasi un quinto delle 2.006 complessivamente registrate a livello nazionale. Si tratta di una forma di immunizzazione passiva che si aggiunge a quella attiva rappresentata dalla vaccinazione, arrivata ieri a 1.277.639 dosi, in una giornata in cui fra l'altro è stata rilevata una nuova discesa dei ricoveri negli ospedali a Nordest.

I FARMACI

In tutta Italia i pazienti coinvolti nell'uso degli anticorpi monoclonali sono 2.140, in cura in 150 strutture sanitarie.

La terapia consiste nella somministrazione di queste speciali proteine, create in laboratorio, che si legano all'antigene del virus: in questo modo viene formato un ingombro spaziale che inizialmente non permette più al patogeno di ancorarsi alla cellula e successivamente fa sì che venga riconosciuto come estraneo dal nostro sistema immunitario, scatenandone la distruzione. I princìpi attivi utilizzati sono tre: bamlanivimab (Eli-Lilly), bamlanivimab e etesevimab (sempre Eli-Lilly), casirivimab e imdevimab (Regeneron/Roche). I farmaci sono stati autorizzati fra il 9, il 17 e il 23 marzo, per cui i quantitativi impiegati finora sono differenti: in Veneto ne sono stati finora iniettati 192 del primo, 192 del secondo e 2 del terzo. Nell'ultima settimana analizzata, quella che andava dal 9 al 15 aprile, ne sono stati prescritti 103, con una media di 14,71 al giorno, superiore del 4,03% ai sette giorni precedenti.



L'INCIDENZA

Il record in senso assoluto si accompagna a un buon piazzamento anche in termini relativi. Per ogni milione di residenti, infatti, il Veneto conta 21,11 richieste del farmaco, dietro alle Marche (21,15), alla Toscana (23,56) e alla Valle d'Aosta (175,95). Osservando il rapporto fra terapie somministrate e incidenza del contagio, il Veneto si posiziona al di sopra della media nazionale per la quantità di anticorpi monoclonali, ma al di sotto per l'entità di diffusione del virus.

 



LA CAMPAGNA

Nel frattempo prosegue la campagna di vaccinazione, con l'iniezione delle dosi che invece stimolano la produzione degli anticorpi da parte dell'organismo. Nelle ultime ventiquattr'ore contabilizzate dalla Regione, sono state effettuate 25.037 iniezioni, di cui 11.942 richiami. Finora ha ricevuto metà del ciclo il 18,5% della popolazione, mentre il 7,5% può già considerarsi immunizzato. Il dato diffuso al mattino indicava nell'87,8% la quota di ultra 80enni che ha avuto almeno la prima somministrazione.

IL BOLLETTINO

Quanto infine al doppio bollettino della giornata, ieri sono stati registrati altri 908 nuovi casi, per un totale di 401.002 dall'inizio dell'emergenza. Purtroppo ci sono stati altri 18 decessi, per cui la tragica contabilità complessiva è salita a quota 11.095. Continua però il calo della pressione ospedaliera: i degenti sono scesi a 1.511 (-68) in area non critica e a 261 (-6) in Terapia intensiva. I ricoveri sono in riduzione pure in Friuli Venezia Giulia, dove i pazienti intubati sono 57 (-2) e quelli accolti negli altri reparti 396 (-20). Sono stati individuati altri 155 positivi (in tutto 102.902) e sono stati contati ulteriori 9 morti (in totale 3.588).

Ultimo aggiornamento: 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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