​Antenne sul campanile e onde elettromagnetiche, la protesta dei fedeli

Venerdì 4 Gennaio 2019 di Tommaso Borzomì
Gli impianti installati sul campanile della chiesa di San Trovaso
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VENEZIA - C’è preoccupazione tra gli abitanti della zona di San Trovaso per la nuova antenna di telefonia che da qualche giorno campeggia sul campanile della chiesa. Alla paura per i possibili danni derivanti dalle onde elettromagnetiche si aggiunge anche la richiesta di conoscere come sia possibile che un luogo sacro si presti a ospitare l’ennesima antenna in città. La domanda se la pongono i cittadini della zona, il cui portavoce B.F. spiega: «Circa venti giorni fa si è presentata una barca, hanno montato 8/12 antenne sul campanile a cavallo di Natale per un nuovo impianto di telefonia che pare essere di 4G e poi se ne sono andati. Per ora non è operativo, ma c’è e noi non siamo stati informati da nessuno, né dal parroco, né dai cartelli che non sono stati apposti durante l’esecuzione dei lavori». 
 
I TIMORI
I residenti temono che la nuova antenna possa esser nociva per la salute di chi abita nei dintorni, dato che le onde elettromagnetiche sono oggetto di considerazione da parte degli esperti, con studi che spesso forniscono pareri contraddittori per quanto riguarda l’impatto sull’uomo. «Cercando tra i vari studi mi sono imbattuto in un convegno del 2017 promosso dall’Unesco di Venezia. Da questo evento è possibile sapere come in città, già allora, ci fossero 374 antenne per la telefonia, una sorta di folle cupola elettromagnetica - prosegue il rappresentante - Oltre a questo ho trovato una relazione dell’istituto Ramazzini di Bologna datato marzo 2018 che evidenzia una correlazione di problemi tra questo tipo di onde e la salute dell’uomo». 
Per questi motivi i residenti si chiedono se ci sia la necessità di mettere in funzione l’apparecchiatura, o se sia superflua: «Non sono contrario - prosegue B.F. - al progresso e alla tecnologia, ho il cellulare, la mia linea internet con il wi-fi e tutto funziona bene, mi chiedo solo se, dato che a duecento metri da qui ce n’è un’altra sopra il Giustinian, quella nuova sia necessaria. Non è che serva a garantire un servizio migliore ai turisti o agli hotel che sono emersi alle Zattere negli ultimi tempi?». 
SCUOLE VICINE
L’ulteriore dubbio sull’opportunità dell’antenna emerge per la vicinanza delle scuole: «C’è l’università, il Marco Polo, ma anche la Renier Michiel, che ospita bambini. Inoltre, ho chiesto al parroco, che ha firmato l’accordo, se mi garantisse l’assenza di rischi per la salute della mia famiglia, dato che mio figlio dorme con la testa a otto-dieci metri dall’impianto». 
POLEMICHE
La polemica è però rivolta in parte anche verso chi ha scelto di dare l’ok alla disponibilità di posizionare l’apparecchiatura sul campanile: «Non ce l’abbiamo con il parroco - proseguono i cittadini - anche se avrebbe potuto avvisarci, però siamo venuti a sapere che sia a Murano che a Santa Marta i relativi parroci hanno scelto di non fornire l’autorizzazione ad utilizzare i campanili. E ci chiediamo come mai la Cei abbia fatto una deroga solo per Venezia per il posizionamento delle antenne sui campanili, altrove vietate. La diocesi dovrebbe occuparsi delle anime e del benessere delle persone, ma qui non ci si pone il problema». 
Ben più preoccupata un’altra abitante della zona: «La legge lo permetterà, ma non voglio rassegnarmi. I veneziani non devono sopportare tutto e, oltre a questo, c’è un problema di salute. Io già soffro di disturbi che non vorrei si acuissero. Per non parlare del fatto che, è risaputo, una antenna vicino a casa abbatte notevolmente il valore dell’immobile. Trovo scandaloso che altri decidano per noi, sono disponibile ad una colletta per tirare giù l’antenna». 
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Ultimo aggiornamento: 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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