Annalisa Menin: «Nella vita c'è bisogno di un traghettore»

Domenica 18 Aprile 2021 di Sara Zanferrari
Annalisa Menon è di Camponogara

Viaggio a New York, ma solo andata. Se ne è scappata da Camponogara in provincia di Venezia per mettere su casa nella Grande Mela. Lei è Annalisa Menin, imprenditrice, esperta di Comunicazione, negli Usa dal 2006, ora in libreria con il suo secondo romanzo Il traghettatore, (Giunti) e soprattutto un profilo Instagram con oltre 18 mila followers che scoprono l'America attraverso i suoi scatti e le sue riflessioni affidate alle immagini social. Nel giro di pochi giorni, il volume è finito nelle graduatorie nazionali dei libri più letti arrivando fino al 5.posto in classifica. Un successo per chi ha voluto realizzare i propri sogni. 
NELLA GRANDE MELA
Volata nella Grande Mela per uno stage alla casa di moda Valentino organizzato dall'università di Ca' Foscari, ha saputo realizzare il suo sogno americano. Tanto che si è trovata un lavoro e alla fine si è anche sposata. Tutto perfetto? No, purtroppo il destino le si è accanito contro: il marito Marco, malato di tumore, muore nel giorno del suo trentesimo compleanno. Ed è il momento della crisi e... della rinascita. Da qui lei ripartirà con un blog e un primo romanzo Il mio ultimo anno a New York, ed ora questa seconda riflessione tra speranze e ispirazione. Come nel primo lavoro è sempre Anna la protagonista che, nonostante sia passato qualche anno dalla morte del marito, ancora non si concede di vivere un'altra relazione, sino a che l'amica del cuore, Alessandra, non le consiglia di smettere di aspettare il principe azzurro e piuttosto cercare un traghettatore.
«Anna che ritroviamo dopo il primo libro è una donna in transizione - racconta Menin -. Ha capito che qualcosa deve cambiare nella sua vita, ma non sa ancora cosa. Il trauma che ha vissuto l'ha resa una persona diversa, e in questa sua nuova versione decide di prendere in mano la propria vita, di esserne protagonista. È un click mentale, necessario seppur doloroso, che arriva dopo un lungo percorso di rinascita. Il traghettatore è una persona con la quale percorrere un pezzo di strada insieme facendoci scoprire nuovi orizzonti. Ci consente di aiutarci a riscoprire qualcosa di nuovo dentro di noi. Ci spoglia, ci riveste e ci prepara per quello che potrà venire in futuro. Tutti hanno avuto, hanno o avranno bisogno di un traghettatore nella vita. In amore, in amicizia, e nel lavoro. Questa è una persona, uomo o donna, di età, estrazione e cultura diverse, che ci accompagna da una fase all'altra della nostra vita».
Quindi un libro che parla di coraggio, di occasioni da cogliere al volo, di possibilità da sfruttare. «Non so se ne sono una prova vivente - spiega la scrittrice -. Di sicuro provo a cogliere ogni occasione al volo. A mettermi in gioco, a non dare niente per scontato, ad aver il coraggio di fare cose più grandi di me con l'intento di mettermi in discussione. Così credo si cresca nonostante abbia bisogno di stimoli costanti. Ho fame di vita».
E poi c'è New York nonostante forti legami con l'Italia, con Camponogara nell'area della Riviera del Brenta. «Sono a New York da quasi 15 anni - racconta Menin - : è una città complessa, a volte ti fa sentire sola, altre volte ti pare di essere al centro del mondo.

Per me ormai è casa, eppure quando dall'aereo vedo la laguna e la forma a pesce di Venezia il cuore mi batte forte. Per non parlare di quando mi avvicino a Camponogara. Ormai sono un mix di culture. Sono americana tanto quanto sono italiana. E lo dico con grande orgoglio, convinta che sia questo il futuro di tutti noi: radici salde, valori veri e una mente aperta e cosmopolita».

Ultimo aggiornamento: 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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