Turchia, italiano disperso. L'amico di Angelo Zen: «Colleghi per 30 anni. L'ho sentito una settimana fa abbiamo una pizza in sospeso»

Mercoledì 8 Febbraio 2023 di Angela Pederiva
L'amico di Angelo Zen: «Colleghi per 30 anni L'ho sentito una settimana fa abbiamo una pizza in sospeso»

Colleghi per trent'anni, amici da quasi quaranta. Damiano Farronato conosce Angelo Zen da una vita: ambedue ex catenisti alla Silmar di Bassano del Grappa, poi entrambi consulenti nel settore orafo in giro per il mondo. «L'ho sentito al telefono una settimana fa, eravamo tutti e due in partenza per l'estero e ci siamo ripromessi di vederci al ritorno per una pizza.

Voglio pensare che sarà così...», confida.


I VIAGGI
Farronato e Zen hanno cominciato a lavorare insieme nel 1985, la loro ultima trasferta risale al 2014. «Ma abbiamo continuato a tenerci in contatto anche dopo racconta il 54enne perché siamo rimasti nello stesso settore. Finché eravamo in azienda, operavamo sulle macchine che producono le catene per le collane e i bracciali. Angelo è sempre stato molto bravo: più che un meccanico, è un tecnico abile a individuare subito i problemi e a risolverli, grazie anche alla sua esperienza nel reparto prototipi. Poi quel tipo di produzione è entrato in crisi nel Vicentino, tanto che la ditta ha chiuso, ma fuori dall'Italia la richiesta non manca. Così ci siamo messi in proprio e per qualche tempo abbiamo viaggiato assieme: Sudafrica, Russia, Polonia. In seguito io mi sono concentrato su alcune imprese, mentre lui ha continuato per conto suo. Ma non ci siamo mai persi di vista: qualche volta capita che ci incrociamo e comunque ci telefoniamo, per chiederci reciprocamente consigli sulle macchine dei nostri clienti. Come nell'ultima chiamata che mi fatto. Gli ho detto: sto per andare a Dubai. E lui: sto per partire anch'io. Poi ho sentito del terremoto in Turchia e ho saputo che Angelo è fra i dispersi... Non ci posso credere, continuo a sperare che se non ha ancora contattato i suoi familiari, sia solo a causa dei problemi alle reti di comunicazione. Però è una sensazione strana, sono qui con il suo numero memorizzato nel cellulare e ancora non riesco a chiamarlo».


IL PROGETTO
Il collega e amico non riesce a parlarne al passato: «So che sembrano le solite frasi fatte, ma Angelo è davvero una persona positiva, ha sempre il sorriso, ci tiene a stare bene fisicamente perché dice che la vita è bella». Sui profili social di Zen sono numerose le foto in bicicletta, in montagna, in aereo. «Gira tanto per lavoro spiega Farronato una passione che lo porta a superare la stanchezza dei lunghi voli e la fatica di giornate piene. In testa gli frulla sempre qualche idea nuova, infatti so che ha un progetto: gli piacerebbe aprire una specie di scuola tecnica, qui in Veneto, per insegnare il nostro mestiere alle nuove generazioni. Me ne ha accennato appunto la settimana scorsa, così siamo rimasti d'accordo di vederci presto, per mangiare qualcosa insieme e parlarne un po'. Non riesco a immaginare che Angelo non ci sia più, anche se non posso evitare di pensare che alle 4 del mattino un tecnico scrupoloso come lui non poteva che essere in albergo a riposarsi...». Purtroppo ora è ridotto a un cumulo di macerie il Sahra Otel di Kahramanmara, la città che è sede del secondo distretto del gioiello dopo Istanbul. «Un centro impressionante per la sua grandezza», dice il vicentino Arduino Zappaterra, presidente nazionale di Cna Orafi, che un anno e mezzo fa alla Fiera di Vicenza aveva accolto una delegazione turca, in visita nella terra di Angelo Zen.

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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