SAN DONÁ - Si spaccia per un maggiore dei carabinieri per sedurla e truffarla, ma lei lo scopre e lo querela. Lei è una 63enne di San Donà, che non si è persa d’animo per quella storia d’amore che ha scoperto essere una finzione, e con coraggio ha trovato la forza di reagire ad una truffa che faceva leva sui sentimenti, sulla bontà d’animo, sulla prospettiva di una vita insieme. E che, dopo averle svuotato il conto in banca, poteva spezzarle il cuore.
I fatti risalgono all’estate del 2019 e la vicenda giudiziaria si è conclusa nei giorni scorsi con una condanna a quattro anni di reclusione di Augusto Capasa, 57 anni, leccese, imputato con l’accusa di truffa aggravata ai danni di due donne fragili. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Lecce. A sporgere querela nei suoi confronti era stata proprio la sandonatese, ora residente a Treviso, assieme ad un’altra donna di Lecce, alla quale Capasa è arrivato a sottrarre circa 200mila euro.
Il 57enne si era inventato di tutto nella trama della messinscena: alla sandonatese aveva raccontato di essere un graduato dell’Arma, laureato, incaricato di svolgere indagini top secret con i pentiti di mafia.
In realtà Capasa è risultato essere dipendente di un’impresa salentina che si occupa di servizi comunali relativi alla manutenzione e custodia di immobili, al verde pubblico, ai servizi sociali, scuolabus, manutenzione di strade. Il sedicente innamorato è stato denunciato anche da una 55enne di Trepuzzi (Lecce), parte civile nel processo. Il truffatore aveva approfittato, secondo la ricostruzione dell’accusa, del precario stato di salute della donna. Anche in questo caso aveva “prospettato un progetto di vita comune e false dichiarazioni d’amore, approfittando reali sentimenti provati dalla donna e della sua situazione di debolezza” tanto che le aveva sottratto circa 200mila euro, tra contanti, carta di credito, prelievi dal libretto di risparmio. Secondo gli accertamenti, coordinati dal pm Massimiliano Carducci, il denaro sarebbe stato usato per spese on line, e stando alla denuncia, per acquistare una moto di grossa cilindrata, una barca e viaggi all’estero. Ha rimediato, invece, una dura condanna per truffa aggravata e continuata.
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