Alma Dal Co morta durante un'immersione a Pantelleria: «Forse un malore durante l'apnea. L'amico che era con lei è distrutto»

Giovedì 17 Novembre 2022 di Davide Tamiello
Alma Dal Co morta durante un'immersione a Pantelleria: «Forse un malore durante l'apnea. L'amico è distrutta»

VENEZIA - Si terrà nei prossimi giorni l'autopsia sul corpo di Alma Dal Co, la 33enne ricercatrice dell'università di Losanna che, martedì mattina, ha perso la vita durante una battuta di pesca subacquea al largo di Pantelleria, in Sicilia. La procura di Marsala ha dato infatti ieri l'incarico al medico legale che potrebbe eseguire l'esame autoptico già questa mattina.

Quello che si vuole accertare è che cosa non abbia funzionato: l'ipotesi più accreditata è quella di un malore durante l'apnea, che avrebbe fatto perdere i sensi alla giovane scienziata non lasciandole scampo. Ovviamente, vista la gravità dell'episodio, serve la certificazione di un medico legale che le cose siano andate effettivamente così. La giovane, come ricostruito dai carabinieri di Trapani, in mare insieme a un amico. I due si erano diretti in una zona in cui le correnti erano molto forti: qui si era tuffato solo l'uomo. Poi si erano avvicinati alla costa, a Scauri, e qui erano scesi insieme a una profondità di 10-12 metri. In apnea, niente bombole. Qui, però, i due si erano separati. Quando l'uomo è risalito, Alma non c'era più. Ha iniziato a cercarla, finché non l'ha trovata sul fondo del mare. L'ha raggiunta e riportata a bordo della barca: qui ha cercato a lungo di rianimarla. Per la giovane ricercatrice, però, non c'era più nulla da fare. La guardia costiera, con l'aiuto di un altro sub della zona, è riuscita a recuperare le attrezzature della ragazza che erano rimaste sul fondale: fucile, maschera, cintura pesi.

«È DISTRUTTO»

L'uomo che era con Alma è un amico di famiglia, ha una cinquantina d'anni, è originario di Firenze ma da molti anni vive sull'isola. L'uomo cura per lavoro i giardini di Pantelleria e, nel tempo libero, fa lo skipper. Gli amici raccontano che da martedì si sia chiuso nel dolore senza voler dire una parola. «È distrutto, per lui è come aver perso una figlia». La 33enne era laureata in fisica a Padova, poi dopo la specializzazione a Torino aveva ottenuto un dottorato a Zurigo in biologia. Aveva lavorato ad Harward ed ora era ricercatrice all'università di Losanna, dove dirigeva un laboratorio specializzato nei sistemi biologici. Era, inoltre, diplomata in pianoforte al conservatorio. Ancora oggi tornava a Venezia, nonostante i tanti impegni internazionali, per cantare nel coro in cui era cresciuta fin da bambina. «Aveva un talento straordinario, era brillante e dotata - dicono le amiche e compagne di corso - quello che è successo ci ha lasciato tutti senza parole».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci