L'avvocato Alessio Vianello: «Fare il sindaco di Venezia sarebbe un grande onore»

L'ex assessore della giunta di Massimo Cacciari lancia il movimento I Futuri di Venezia

Domenica 28 Maggio 2023 di Alda Vanzan
Alessio Vianello

MESTRE - Avvocato Alessio Vianello, si candiderà a sindaco di Venezia? La domanda arriva alla fine di una lunga conversazione su un progetto che riguarda la città, il suo futuro, lo sviluppo possibile e quello auspicato, un lavoro che partirà da giugno e che per sei mesi coinvolgerà accademici, liberi professionisti, manager, rappresentanti sindacali, del volontariato, delle categorie e che culminerà con la pubblicazione di un libro. «Sarà un lavoro corale.

Chiaro che poi non ci ritireremo a vita privata», dice Vianello.  E quindi si candiderà? «Al momento non è quello di cui stiamo parlando». Ma le piacerebbe fare il sindaco? «Ho sempre amato la mia città, sarebbe un grande onore». 

Di una possibile candidatura a sindaco di Alessio Vianello si parla da mesi. Cinquantasei anni, avvocato, socio fondatore e manager dello studio legale e tributario Mda con sedi a Venezia, Padova, Treviso che associa oltre quaranta professionisti. “Nato” con il Patto Segni quand’era giovanotto, assessore dal 1997 al 2000 nella seconda giunta Cacciari (che l’avrebbe voluto sindaco nel 2005 salvo essere “bruciato” dai veti incrociati all’interno della Margherita), Vianello non ha mai perso la passione per la politica. In questi anni ci sono stati Verso Nord, Italia Futura, Passaggi a Nordest, il Comitato per la promozione socioculturale di Mestre. E adesso I Futuri di Venezia, associazione di cui è portavoce.

Tessere di partito, nessuna. Vianello, cosa avete in mente?

«È volontariato civico. Con un bel po’ di persone abbiamo condiviso una esigenza: fare una riflessione sulla città, su quale possa essere la “direzione” di Venezia nei prossimi 10-15 anni, ma farlo con un approccio di sistema, in un contesto metropolitano ed europeo. E poi coinvolgere la città».

Una specie di “stati generali”? 

«La metodologia che abbiamo scelto è assolutamente nuova e per la prima volta sarà applicata non a una azienda, come solitamente avviene, ma una città. È la cosiddetta “strategic foresight”, un approccio alla riflessione sul futuro che ha lo scopo di favorire l’assunzione di decisioni migliori nel presente. Ci darà una mano Valentina Boschetto Doorly, una esperta del settore».

Esattamente cosa “esplorerete”?

«Abbiamo individuato tre ambiti: il futuro rapporto tra residenti/turisti/ utenti dei servizi a Venezia; il futuro assetto del territorio di Mestre; il futuro rapporto tra salvaguardia della laguna, porto commerciale, riconversione di Marghera. Individuati questi ambiti, le domande sono: cosa succederà se non si farà nulla, se predominerà l’inerzia? E cosa vorremmo invece che succedesse? E allora cosa bisognerà fare? Ci saranno analisi economiche, demografiche, studio dei trend a livello locale e globale. Perché il convincimento di tutti noi è che su Venezia si possa fare un lavoro straordinario».

Noi, chi?

«Siamo una quarantina di persone, di varia estrazione e professionalità, tutte desiderose di fare una riflessione sul futuro della città».

Cosa farete esattamente?

«Abbiamo previsto due fasi. La prima sarà interna, da giugno a dicembre ci troveremo tra di noi per discutere, analizzare, proporre. La seconda, divulgativa: pubblicheremo un libro e lo distribuiremo alla città per un promuovere un dibattito. Se il lavoro interno sarà “chiuso”, la fase due con l’associazione I Futuri di Venezia di cui sono portavoce sarà invece aperta a chiunque».

Per voi a quel punto il lavoro sarà finito?

«Non si esce con un libro per poi ritirarsi a vita privata». 

Il motivo di tutto ciò?

«Dare uno scossone, un contributo di idee alla città. Venezia ha bisogno di uno scatto, di uno shock su questi temi».

Una volta fatte le proposte per la Venezia “auspicabile”, qualcuno le dovrà attuare.

«Le scelte le assume la classe dirigente, non sarebbe male se diventassero parte del programma elettorale del futuro sindaco, anzi, di tutti i candidati sindaci».

Ha (avete) messo in piedi tutto questo lavoro e dice che non si candiderà?

«Ho detto che al momento non è quello di cui stiamo parlando. Nel nostro gruppo c’è un bel numero di persone che potrebbero fare il sindaco».

Il giudizio sull’attuale amministrazione è insoddisfacente?

«Non tanto sull’amministrazione, ma su come è oggi la città».

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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