Vazzoler, sequestro da 5 milioni: congelati attici a Padova e Jesolo, barca e conti milionari

La misura di prevenzione del Tribunale di Venezia è nata dagli accertamenti della Guardia di finanza

Venerdì 4 Novembre 2022 di Serena De Salvador
Alberto Vazzoler e uno dei suoi immobili: sequestro preventivo dei suoi patrimoni
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PADOVA - Un nuovo sequestro di beni per oltre 5 milioni di euro ha colpito Alberto Vazzoler, il 61enne residente nel Veneziano finito al centro di una lunga vicenda giudiziaria dopo essere stato accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro. Sotto sequestro sono finiti un attico di piazza dei Frutti a Padova, uno nelle torri Drago di Jesolo, una barca, due auto tra cui una Maserati Levante e conti con due milioni di euro. Beni che già furono sequestrati al Vazzoler, per poi venire dissequestrati la scorsa estate quando il Tribunale di Milano archiviò l'imputazione di riciclaggio e associazione a delinquere.
Quella odierna è invece una misura di prevenzione, maturata con gli accertamenti della guardia di finanza a fronte della disparità emersa dal confronto tra i redditi dichiarati dal Vazzoler e il suo patrimonio.

A marzo l'udienza che deciderà per la restituzione o la confisca.

GLI ACCERTAMENTI
Il nuovo provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Sezione distrettuale delle misure di prevenzione del Tribunale di Venezia su richiesta della Procura lagunare. Richiesta avanzata a sua volta sulla scorta delle verifiche demandate al Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Padova.
Il presupposto è stato il tenore di vita di Vazzoler, risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal 61enne da prima dell'inizio dei suoi guai giudiziari. I finanzieri hanno svolto un lungo lavoro per individuare i principali beni riconducibili al veneziano. Tra questi i lussuosi attici nel centro di Padova e a Jesolo, le auto di grossa cilindrata, la barca Venice Thunder e un conto bancario. Si tratterebbe di beni in buona parte intestati a società estere o altre persone, ma di cui Vazzoler avrebbe direttamente beneficiato.

LA RICOSTRUZIONE
Punto di partenza è stata la residenza dell'uomo: le Fiamme gialle hanno infatti ricostruito come quella nel Principato di Monaco fosse fittizia poiché il 61enne è sempre di fatto stato residente in Veneto. Poi i finanzieri hanno ripercorso tutte le vicende processuali in cui Vazzoler è stato coinvolto a partire dal 1998, affrontando processi a Treviso, Trento, Padova, Brescia, Milano e Napoli per una molteplicità di reati, che vanno dalle violazioni al Testo unico delle leggi sanitarie all'esercizio abusivo della professione, passando per i più recenti reati tributari e il riciclaggio.
Dalle diverse indagini che nel tempo si sono susseguite, la pubblica accusa ha ritenuto che il cospicuo patrimonio di Vazzoler, confrontandolo con i redditi dichiarati dal 61enne, fosse nettamente sproporzionato rispetto a quanto dall'uomo dichiarato. Dopo il nuovo sequestro preventivo, l'udienza che deciderà per la restituzione o la definitiva confisca è fissata per marzo.

L'ITER
Vazzoler a Padova era finito alla sbarra nel 2019 per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, accusato con una decina di complici di aver messo in piedi un giro d'affari da oltre 100 milioni di euro ripulendo denaro tra Svizzera, Repubblica Ceca, Slovacchia e Dubai e trattenendo laute percentuali. Nel 2020 la condanna in primo grado a 11 anni e 8 mesi.
Ha presentato ricorso in Appello e il processo è approdato a Venezia, dove la sentenza di primo grado è stata annullata. Tutto da rifare, ma stavolta a Milano per competenza territoriale. A febbraio scorso i beni sono stati sequestrati per la seconda volta, per essere poi dissequestrati cinque mesi più tardi con l'archiviazione dell'accusa di riciclaggio e associazione a delinquere. In quell'occasione il Tribunale meneghino ha anche accolto la richiesta di Vazzoler di patteggiare 2 anni e 3 mesi per l'evasione fiscale.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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