SPINEA - Le immagini dell'abbattimento dell'albero monumentale della scuola Vico stanno circolando nei social in queste ore. E hanno colpito molto gli spinetensi, che lo hanno definito un "albero simbolico" a cui la città era affezionata. Era infatti inserito nell’elenco degli alberi monumentali di Spinea. Purtroppo però era malato. La decisione di abbatterlo, insieme ad alcune altre piante tagliate nelle scorse settimane, è stata presa dal Comune per ragioni di sicurezza, su parere della Soprintendenza e dei tecnici che nei mesi scorsi hanno fatto sopralluoghi per controllare la stabilità delle piante di Spinea. Venerdì però, come promesso in consiglio comunale, in via Kennedy è stata piantata una trentina di nuovi alberi.
Intanto in Riviera del Brenta il Genio civile esegue un pulizia straordinaria degli argini del Brenta-Cunetta, ma taglia anche centinaia di alberi ad alto fusto, diversi dei quali ricadenti all'interno del parco comunale Sarmazza di Vigonovo. Il taglio dei fusti ha uno scopo preciso, ossia l'eliminazione di tutta al vegetazione in grado di costituire un ostacolo al normale deflusso delle acque del fiume in caso di piena. La gente però insorge, specialmente nei social. Il sindaco Andrea Danieletto risponde: «Abbiamo provato ad opporci, senza successo. Da amministratore e cittadino dispiace vedere tanti alberi abbattuti, ma abbiamo dovuto prendere atto di una decisione che proviene da un potere superiore al nostro».
La pulizia dell'alveo del fiume, che dovrebbe essere metodica e realizzata ogni due o tre anni, non si faceva da svariato tempo. Nel frattempo, lungo gli argini interni ed esterni del Brenta-Cunetta, sono cresciuti alberi di ogni tipo, in prevalenza pioppi e salici. Secondo alcuni cittadini di Vigonovo, la ditta che ha ricevuto l'incarico del taglio da parte del Genio civile avrebbe allargato l'area di intervento, andando a potare anche piante di grosso fusto, poste al di fuori dell'alveo, che pertanto non avrebbero creato alcun intralcio al deflusso dell'acqua.
Molti alberi tagliati facevano parte del parco Sarmazza, una grande area verde realizzata dall'amministrazione di Vigonovo una dozzina d'anni fa nel settore compreso tra il Brenta e il corso dell'idrovia Padova-Venezia.