Aiuti, trasporti e affitti: dalle città d'arte arriva il decalogo per la ripresa

Martedì 16 Marzo 2021 di Michele Fullin
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Firenze Dario Nardella
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VENEZIA - Dieci punti per consentire alle grandi città d'arte di sopravvivere alla pandemia e di ripartire non appena questa avrà allentato la presa. E se ripartono le città d'arte, riparte anche l'Italia, visto che gli arrivi intercontinentali nel Bel Paese riguardano proprio il classico Grand Tour. Venezia e Firenze propongono al Governo una sorta di decalogo, suggerendo interventi di sostegno alla filiera turistica e di regolamentazione dello sfruttamento turistico del tessuto urbano a scapito della qualità. A farsi promotori del documento, i sindaci di Venezia Luigi Brugnaro e di Firenze, Dario Nardella. Due città che condividono un patrimonio artistico e culturale inestimabile e gli stessi problemi, con un turismo annuo pari o maggiore a 20 volte i residenti. Tra tutti, un trasporto pubblico tarato sull'enorme bacino turistico e ora messo in crisi dalla pandemia e l'esigenza di mettere qualche paletto su due settori finora completamente deregolamentati: le locazioni brevi turistiche e il commercio.
IL DOCUMENTO

Città d'Arte? Non metterle da parte. Questo il motto con cui si presenta il decalogo Brugnaro - Nardella che, si sono affrettati ad affermare, è aperto a tutte le città d'arte italiane, anche se si è cominciato dalle due più simili, per rapporto residenti/turisti e dall'esigenza di fare presto. Un rapporto che ad esempio Roma non ha essendo la città più popolosa d'Italia, ma che ovviamente è tra i destinatari principali dell'eventuale provvedimento. Anche per questo, il direttore di Federalberghi della capitale, Tommaso Tanzilli ha bollato l'assenza di Roma nel documento iniziale come incomprensibile. 
Il decalogo si divide in tre capitoli, ognuno dei quali è composto da più proposte di rilancio. Il primo è dedicato alla salvaguardia della filiera del turismo e si compone di quattro punti: sostegno economico per lavoratori ed aziende; incentivi per il turismo in Italia; attività, tour ed experience nelle mani dei professionisti e norma per le guide turistiche che vieti i cosiddetti free tours che hanno messo in ginocchio la categoria offrendo giri a offerta libera e quindi esentasse. Il secondo capitolo affronta il tema strategico dei trasporti e al riguardo vengono fatte due proposte: incremento del fondo nazionale per il trasporto pubblico locale con particolare riguardo per città che hanno perso nel 2020 e perderanno nel 2021 decine di milioni di introiti da biglietti turistici. Inoltre, sviluppo in chiave green (con motorizzazioni ibride od elettriche) del settore del trasporto turistico pubblico non di linea.
NEGOZI E AFFITTI BREVI

Nel terzo capitolo si parla di residenzialità con quattro azioni per il rilancio ovvero norme per gli appartamenti destinati agli affitti brevi. Qui si suggerisce, sulla scorta di quello che è già accaduto in altre grandi città europee, un tetto di 90 giorni l'anno per la locazione (e massimo due case), norme speciali per la limitazione delle attività commerciali o dei prodotti in libera vendita, Le proposte sugli affitti turistici saranno vagliate con le associazioni che rappresentano gli host, e tenderanno a distinguere la gestione familiare da quella imprenditoriale, che nel proposito dei due sindaci, dovrebbe essere equiparata all'attività alberghiera sotto il profilo fiscale e degli adempimenti.
Infine, norme per la tutela del decoro e la sicurezza urbana e sviluppo delle Smart control room per la gestione intelligente della città.
«Prendiamo seriamente appello del presidente Draghi - ha detto Nardella - sull'importanza delle città d'arte. Il turismo in Italia riapre se ripartono le città d'arte. Il Paese deve essere pronto e se non si sigla un patto con le nostre città rischiamo di perdere altro tempo. Non dimentichiamo che città come Venezia e Firenze sono il biglietto da visita dell'Italia».
«Con i tecnici e gli uffici delle nostre città - ha concluso Brugnaro - abbiamo fatto un lavoro pragmatico e operativo, disegnando anche alcune proposte di legge. Non possiamo pensare che l'Italia possa ripartire se non ripartono le eccellenze dell'Italia. È evidente però che i sindaci devono avere un ruolo nel rilancio del Paese e che sono pronti ad assumersi le responsabilità che lo Stato vorrà loro dare» .
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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