Tenta di violentarla, commessa si salva usando lo spray urticante

Mercoledì 26 Agosto 2020 di Tullio Cardona
Gli agenti con il molestatore
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VENEZIA / Tentata violenza alla dipendente di un negozio in Strada Nuova. L'episodio si è verificato la settimana scorsa, ma è stato reso noto soltanto ieri. Autore dell'aggressione è stato un cittadino tedesco. Ecco il racconto della giovane aggredita: «Era da qualche giorno che quel signore tedesco, presumibilmente sui sessant'anni, bazzicava come cliente. Comprava sempre qualcosa, da un euro o poco più. Ha cominciato a parlarmi della sua famiglia in Germania, della moglie e dei figli. Si tratteneva in negozio sempre di più. Ad un certo punto mi ha detto che voleva trasferirsi a Venezia, facendo l'artista di strada. Era fastidioso e non potevo starlo ad ascoltare come avrebbe preteso, dal momento che dovevo servire gli altri clienti. Non sapevo proprio come liberarmi di lui. Una sera mi ha portato una rosa. Gli ho chiesto il perché, e lui mi ha risposto che voleva fossi la sua donna. Gli ho detto bruscamente che la cosa non mi interessava, che al mio ragazzo non sarebbe piaciuto il suo comportamento nei miei riguardi. Mi ha risposto che mi avrebbe dato del denaro. Io l'ho ignorato, finché non se ne è andato».
«La sera dopo - continua la giovane - mi ha aspettato all'orario di chiusura con un'altra rosa. Ho chiuso il negozio e mi sono avviata, quando questo tedesco mi ha afferrato forte il braccio. Mi sono divincolata e sono corsa al prospiciente ristorante. Ho atteso e dopo un po' ho visto che si allontanava. Quella notte non ho dormito per la preoccupazione e il giorno dopo, prima di aprire il negozio, sono andata a comprare uno spray urticante. Ho fatto bene, perché, verso le 14.30 di mercoledì, l'uomo si è ripresentato con fare aggressivo, tanto che alcuni stranieri, ai quali stavo spiegando i prodotti, sono fuggiti. Mi è venuto addosso circondandomi con le braccia e premendo sul mio corpo allungando le mani. Io ho estratto lo spray che tenevo in tasca e l'ho spruzzato sugli occhi del mio aggressore. Lui è uscito strofinandosi il volto ed io ho chiuso prontamente il negozio». 
Il tedesco se n'è andato e la ragazza ha riaperto, ma 20 minuti dopo si è ripresentato più violento di prima. La giovane ha subito avvertito la polizia locale, ma intanto le dipendenti del ristorante, che avevano visto la scena, avevano chiamato un loro amico: Anton Kaceli, italo albanese, che lavora in un vicino ristorante.
«Ero solo - riferisce Anton, detto Toni - ho chiuso di corsa il ristorante e mi sono precipitato verso la scena. L'uomo faceva gestacci all'indirizzo della ragazza e si calava i pantaloni. Dietro, infilato nella cintura, portava un coltello a serramanico. Era entrato nel negozio e gridava frasi sconnesse e volgarità all'indirizzo della ragazza, cercando di raggiungerla. L'ho immobilizzato da dietro e trascinato fuori in attesa delle forze dell'ordine, che si sono presentate 40 minuti dopo. Hanno ammanettato e portato in centrale l'aggressore».
La ragazza aggredita ha sporto denuncia; si sa che il cittadino tedesco è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale civile.
Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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