Difende una barista dalle offese, picchiato a sangue dal branco

Martedì 20 Ottobre 2020 di Filippo De Gaspari
Il centro di Mirano
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MIRANO - Aggredito in piazza di notte per aver cercato di difendere una ragazza, bersaglio di offese: ha rimediato un occhio nero e alcuni punti di sutura al sopracciglio Leonardo Stocco, ventenne della periferia di Mirano, colpevole solo di non essersi voltato dall’altra parte di fronte a un atto di prevaricazione da parte di un gruppo nei confronti di una barista straniera. Domenica notte, era all’incirca l’una, il giovane stava tornando a casa dopo una serata con gli amici quando si è imbattuto in un gruppo di ragazzi che stavano inveendo contro la donna, di nazionalità cinese, che lavora in un locale in centro a Mirano. E’ lui stesso a spiegare come sono andate le cose, dopo aver raccontato tutto ai carabinieri e aver lanciato un appello su Facebook nell’eventualità che qualcuno possa aver visto qualcosa.

Difficile per la verità, visto che a quell’ora la piazza era praticamente deserta, ma una mano potrebbe arrivare dalle telecamere del municipio e della banca vicino a dove è avvenuto il fatto. “Stavo tornando con due amici dalla piazza - racconta Leonardo - il bar era già chiuso al pubblico, ma un gruppo di una decina, forse più di giovani erano rimasti fuori dal locale, tutti tra l’altro senza mascherina. Uno di loro stava importunando la barista cinese con toni violenti, aggressivi e razzisti, per farsi dare una birra e io mi sono sentito di intervenire facendogli presente quanto fosse irrispettoso e intollerabile il suo comportamento. A quel punto ne è nata una discussione poco dopo mi sono saltati addosso in tre o quattro e mi hanno aggredito”.

A quel punto sono solo botte: Leonardo prova a proteggersi, ma non arretra di fronte a quella che ritiene un’ingiustizia profonda. “Mi hanno colpito al volto, mi hanno rotto gli occhiali e ho rimediato alcune ferite: uno dei miei amici ha anche cercato di tirarmi via, ma gli ho detto di allontanarsi: sono riuscito a mantenermi lucido e in piedi”.

Solo quando Leonardo ha minacciato di chiamare i carabinieri, il gruppo si è defilato. A quel punto il ventenne, con il volto tumefatto, si è prima rivolto ai carabinieri, poi al pronto soccorso di Mirano, dove è stato medicato: la prognosi per lui è di una decina di giorni. Ora sporgerà denuncia per quanto accaduto.

RACCONTO Il racconto dell'accaduto, da lui stesso fatto alla città per cercare di risalire ai responsabili dell’aggressione e lanciare un messaggio di antiviolenza, ha suscitato rabbia ma anche tanta solidarietà: molti hanno infatti sottolineato il coraggio e un gesto di civismo per nulla scontato da parte del giovane, che ha deciso di intervenire nonostante l’inferiorità numerica rispetto agli aggressori. Lo ha fatto per giustizia, onestà, integrità morale, anche se prendere una strada era la via meno rischiosa. A bocce ferme Leonardo spiega che rifarebbe tutto: “Certe cose non le tollero e sono abbastanza contento di come mi sono comportato”. Le indagini puntano ora a risalire all’identità del gruppetto di violenti attraverso le immagini di videosorveglianza della piazza, che potrebbero aver immortalato l’aggressione e i movimenti dei giovani coinvolti. Ma il giovane vuole andare oltre, per nulla intimorito dalla pubblica denuncia dell’accaduto: “Nel caso in cui qualcuno avesse visto l’accaduto - conclude - o notato qualcosa di sospetto, sarei contento di saperlo per avere qualche informazione in più”. Leonardo andrà fino in fondo, giura anche chi lo conosce, senza paura. 

Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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