B&b e appartamenti senza targhetta della Regione: fioccano le multe

Sabato 1 Febbraio 2020 di Nicola Munaro
VENEZIA Multe per la mancata esposizione della targhetta che identifica la locazione turistica
VENEZIA - Tre multe da 667 euro ciascuna per aver violato la Legge regionale 11 del 2013, quella che stabilisce come devono essere gestiti i flussi turistici in Veneto. In particolare il comma 4 dell’articolo 27bis, ovvero l’obbligo per le attività di locazione turistica di posizionare vicino al proprio campanello, una targhetta identificativa con il numero di matricola depositato in Regione.

Destinatari delle sanzioni - la quinta, la sesta e la settima tra Venezia e Mestre dall’inizio dell’anno, sempre per la mancanza della targhetta identificativa - sono stati una locazione turistica a Cannaregio, un bed&breakfast e un appartamento nel sestiere di San Polo. Che, quest’ultimo, non solo non aveva affisso il codice sulla porta, ma aveva lievitato i posti e le stanze a sua disposizione. Il tutto in nero.
Anche le targhette identificative sono finite così al centro delle continue verifiche congiunte portate avanti da inizio 2020 da parte del Servizio Attività produttive e Edilizia della Polizia locale, coordinato dal commissario capo Flavio Gastaldi, e dal I Nucleo operativo metropolitano della Guardia di Finanza coordinato dal capitano Mattia Altieri. 

Tra giovedì e sabato scorso Polizia locale e Fiamme gialle hanno passato al setaccio il centro storico di Venezia alla ricerca di ostelli abusivi o con offerte e disponibilità di posti letto gonfiate. Il frutto del lavoro sono 18 mila euro complessivi di multe nei confronti di sei gestori di altrettante attività che tra Cannaregio, San Polo e Santa Croce non avevano rispettato le leggi che regolano la gestione dei flussi turistici e la loro permanenza nel cuore di Venezia. 
I primi controlli sono scattati giovedì 23 gennaio a Cannaregio dove gli agenti della Municipale e i militari della Finanza hanno multato un ostello regolare per la mancanza della targa identificativa. Non solo, sempre a Cannaregio è stato scoperto un bed&breakfast trasformato in ostello e nel quale erano ospitati turisti da diverse nazioni, nonostante il titolare fosse già finito nel mirino delle forze dell’ordine che lo avevano diffidato di chiudere il proprio ostello abusivo, aperto senza aver inoltrato al Comune la Scia (la Segnalazione certificata di inizio attività) e nel quale dormivano ospiti coreani a 40 euro a notte. Così come in un’altra struttura abusiva gestita da un iraniano e multata. 
A Santa Croce un caso simile: quello di un appartamento trasformato in ostello irregolare, senza la dichiarazione di Scia e senza la classificazione, metteva a disposizione dei clienti da tutto il mondo quattro stanza e sedici posti letto a 20 euro a notte.
Il caso più curioso è però a San Polo, dove è un ostello - pur in possesso di tutte le autorizzazioni - aveva aumentato la propria capienza passando dalle 3 camere e dai 6 posti letto per i quali aveva aperto, alle 5 camere e ai 9 posti letto (una doppia era venduta a 49 euro a notte) che in realtà erano in funzione all’interno dell’ostello. Irriconoscibile però da fuori, dal momento che a lui - come ad un altro appartamento dello stesso sestiere, però in regola con il resto - mancava la targhetta imposta per legge della Regione Veneto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci