Affittare casa ai turisti a Venezia, l'ultima frontiera: un fisso al mese anche senza ospiti

Martedì 5 Novembre 2019 di Tomaso Borzomì
Affittare casa ai turisti a Venezia, l'ultima frontiera: un fisso al mese anche senza ospiti
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VENEZIA Sul fronte delle affittanze turistiche ora arriva la rendita garantita. Vale a dire un sistema che mette al riparo il proprietario dai rischi d'impresa, vale a dire dal pericolo di non avere prenotazioni. Una formula, quella cosiddetta vuoto per pieno, che permette di ottenere una rendita costante affidando la casa ad un intermediario che si occupa di tutta la manutenzione ordinaria, quindi check-in, prenotazioni, check-out e pulizie, lasciando al titolare l'incombenza legata alla manutenzione straordinaria. Ovviamente, la rendita è inferiore rispetto a chi sceglie di gestire il proprio appartamento in prima persona, o magari affidandosi a qualche agenzia, però, d'altro canto, si può contare sul fatto di non doversi più preoccupare di nulla. Se non di controllare che a fine mese il conto in banca aumenti del compenso pattuito con l'azienda. 
 
LE TENDENZEA Venezia il fenomeno è noto e dibattuto. Sono infatti due le principali posizioni in merito, c'è chi decide di trasferirsi in terraferma o far fruttare la proprietà e chi invece lamenta che questo sistema faccia lievitare i costi verso l'alto, rendendo impossibile trovare abitazioni in affitto per i residenti, con il conseguente impoverimento del tessuto cittadino a scapito del turismo. A disinnescare questa duplice visione, fornendone una diversa, è Rocco Lomazzi, fondatore di Sweetguest, realtà nata nel 2016 che si occupa di ottimizzare la visibilità e le prenotazioni su Airbnb, affiancando la gestione dei servizi legati agli appartamenti. Alla luce della recente acquisizione di Myplace, azienda padovana specializzata proprio nel Vuoto per pieno, Lomazzi spiega: «Così entriamo in un target diverso, che non è l'appartamento del singolo, ma puntiamo ad andare da proprietari che abbiamo più appartamenti o anche società immobiliari che sfruttano in maniera non ottimizzata il loro portafoglio». 
E il motivo spiegato dal fondatore dell'azienda è legato al fatto che generalmente questa sia una scelta preferita da chi abbia più appartamenti: «Diciamo che questa formula piace di più agli operatori professionali. Siamo molto attenti alle problematiche della residenza, riteniamo che questa nuova offerta abbia un impatto positivo generale perché potremo riammodernare abitazioni piuttosto che tenerle ferme». 
L'ACQUISIZIONE DI MYPLACEOltre a questo, Lomazzi specifica: «Acquisendo Myplace abbiamo preso talento e know how locale, Veneto, inglobando una serie di appartamenti premium con standard leggermente più elevati». 
Sweetguest nel corso del 2019 ha raggiunto le 1500 abitazioni in gestione sul territorio nazionale, con un potenziale valore di 30 milioni di euro nel 2020 e nella sede veneziana lavorano poco più di una decina di dipendenti, generando il 20% del giro d'affari complessivo aziendale. Sulla recente acquisizione si è quindi soffermato anche l'altro fondatore, Edoardo Grattirola: «Si tratta di un ulteriore passo nel percorso dicrescita che ci ha reso il punto di riferimento per proprietari e investitori Real Estate che si affidano a noi per avere servizi a 360 gradi, dalla consulenza, alla valutazione d'investimento, alla messa a reddito». 
Soddisfazione anche dai fondatori di MyPlace Massimiliano Piarulli e Angelo Pellegrino: «Le competenze maturate dal nostro team nella formula vuoto per pieno combinate a quelle sviluppate negli anni da Sweetguest rappresenteranno un valore aggiunto unico per i nostri clienti». 
Tomaso Borzomì
Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 16:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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