Voli sospesi per la guerra in Ucraina: licenziamento collettivo per il personale della russa Aeroflot del Marco Polo

Sanzioni alla Russia, 35 operatori italiani perderanno il posto

Domenica 3 Aprile 2022
Voli sospesi per la guerra in Ucraina: licenziamento collettivo per il personale della russa Aeroflot del Marco Polo
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MESTRE - Hanno resistito alla pandemia, continuando a garantire i collegamenti tra l'Italia e la Russia e anche le altre mete coperte dalla compagnia, ma ora stanno perdendo il posto di lavoro per la guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni contro la Russia. Sono i 35 operatori italiani, o con passaporto italiano, della compagnia di bandiera russa Aeroflot: lavorano nelle basi di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia Marco Polo. Lavorano, per modo di dire, perché la casa madre a Mosca ha improvvisamente avviato la procedura di licenziamento collettivo (anche per le altre sedi europee) cambiando idea rispetto a due settimane fa quando ancora parlava di nuova cassa integrazione dopo quella sopportata durante la pandemia: nei due anni di Covid i lavoratori avevano accettato riduzioni di orario e di salario pur di mantenere il posto e di continuare ad assicurare il servizio.

«Mercoledì prossimo, invece, verranno anche a ritirare i computer negli uffici così, non essendo ancora ufficialmente licenziati, saremo costretti a recarci al lavoro, a nostre spese anche perché non ci pagano più lo stipendio, ma non potendo in realtà fare nulla. - spiega Emanuela Pillitteri, una delle dipendenti di Aeroflot che opera nella base veneziana a Tessera - Non possiamo nemmeno provvedere a rimborsare i biglietti a quei passeggeri che li avevano acquistati». Durante la pandemia i voli di Aeroflot non si erano mai fermati, pur se ridotti, anche per garantire i rimpatri dei russi fermi in Italia e degli italiani fermi in Russia. Lo scorso 22 dicembre la compagnia aveva ripreso i collegamenti regolari giornalieri da Venezia, e pian piano i voli stavano tornando a riempirsi di viaggiatori anche se si trattava ancora di un solo aereo al giorno invece dei due di prima della pandemia. «Poi il ministero degli Esteri ha bloccato i voli a partire dal 27 febbraio e, per ora, fino al 27 maggio - continua la dipendente - ma verosimilmente, da quel che ci dicono i Sindacati, siccome le sanzioni in Italia sono più restrittive rispetto ad altri paesi europei, il blocco sarà prorogato fino alla fine della stagione estiva, vale a dire fino a fine ottobre». E così, invece di attendere gli sviluppi della situazione, Aeroflot ha deciso di licenziare tutti «e noi non sappiamo come tutelare il posto di lavoro e le nostre famiglie». (e.t.)
 

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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