MESTRE Da un lato ferve l'attività per tornare a far volare l'aeroporto di Tessera, dall'altro i pochi passeggeri che hanno ripreso a frequentarlo, si trovano in mezzo ad una sorta di deserto, nel quale i servizi cui erano abituati sono sospesi o ridotti. Attività commerciali al minimo, moving walkway ancora chiuso ed è tornata pure l'erba alta in tutta l'area all'interno del perimetro aeroportuale.
TAGLI AI COSTI
Questa volta non è una polemica ma probabilmente rientra nell'operazione più ampia di taglio dei costi per sopportare la flessione del 70% dei passeggeri che ha colpito anche il Marco Polo ormai da oltre un anno e mezzo. E anche se aerei e passeggeri cominciano lentamente ad aumentare, ancora non ci sono le condizioni per tornare a spendere come se ci fossero gli 11 milioni di passeggeri all'anno di prima del Covid. Save già in occasione dell'ultima Mostra del cinema, lo scorso settembre, aveva spiegato i motivi per i quali il corridoio col tapis roulant (il moving walkway), che collega la darsena all'aerostazione, continuava a rimanere chiuso. E così anche parte delle attività commerciali. Falciare l'erba alta, però, che con l'arrivo del caldo diventa oltre che un problema di immagine, un disagio a causa delle zanzare e un possibile rischio per gli incendi, non dovrebbe essere una spesa impossibile da affrontare.
Tornando al mowing walkway, non è una bella accoglienza per i passeggeri costringerli a farsi dieci minuti a piedi sotto il sole, trascinando le valige, e a fianco della strada. In pratica è lo stesso percorso che c'era fino a novembre 2016 quando vennero inaugurati il corridoio sopraelevato con il tapis roulant e l'aria condizionata e il Water Terminal, la darsena che accoglie, in un ambiente riparato, le imbarcazioni provenienti da Venezia.
SICUREZZA
In questo caso, oltre alla necessità di risparmiare, Save lo scorso settembre, quando i viaggiatori della Mostra del cinema si lamentarono, sostenne che ci sono anche questioni di sicurezza e sanitarie: «Per riaprire il corridoio con il tapis roulant seguendo le norme anti Covid-19, occorrerebbe dotarlo di barriere in plexiglass per tutta la lunghezza della struttura, in modo da separare i flussi in andata e ritorno, cosa che complicherebbe non poco l'operazione, anche perché non è semplice garantire il riciclo dell'aria condizionata come richiesto dalle normative Covid». Ora che la pandemia, grazie ai vaccini e alla bella stagione, ha cominciato a concedere una tregua, e che nel frattempo Save ha dotato il corridoio di un sistema che elimina quasi il 100% di batteri e virus, la parte sanitaria dovrebbe passare in secondo piano rispetto a quella economica.