VENEZIA - Attenzione a chi parteciperà allo sciopero di tre ore indetto per domani: non ci sarà più la stessa tolleranza e delicatezza usata durante la manifestazione del 24 aprile.
L'avvertimento, sotto forma di lettera bonaria, arriva dal prefetto Vittorio Zappalorto, che non è rimasto insensibile ai disagi e ai disguidi che i residenti e i pendolari subiscono da molte settimane per via della vertenza in corso tra l'azienda (e il Comune) e le organizzazioni sindacali.
LA TRATTATIVA
Questa mattina è previsto un incontro tra le parti per cercare di mettere una pezza alla situazione di stallo della trattativa. Alla vigilia dell'incontro sindacale c'è chi spera che si trovi una composizione, anche se il Comune non farà il passo di chiedere ad Avm di annullare la disdetta del contratto integrativo. All'ultima manifestazione i sindacalisti erano stati scavalcati in durezza dai dipendenti, i quali ritenevano di non fidarsi più di promesse e rassicurazioni dell'azienda e del Comune.
Al momento, quindi, lo sciopero di domani resta confermato. Dalle 10 alle 13 si dovrebbe tenere anche un presidio in campo Manin, a Venezia, per richiedere, a livello nazionale, il rinnovo del contratto, mentre a livello locale, il ritiro della disdetta unilaterale della contrattazione di secondo livello, che finora il sindaco ha solamente sospeso.
LO SCIOPERO
La manifestazione del 24 aprile aveva portato ad una manifestazione a piazzale Roma che aveva tagliato in due il territorio comunale, con un blocco del ponte della Libertà e il ritardo nel riprendere le corse di linea.
Il Prefetto ha così scritto a Usb e Cgil, confidando nel senso di responsabilità dei sindacalisti per assicurare il rispetto degli orari e della ripresa dei servizi subito dopo la fine dell'astensione dal lavoro.
Questo onde evitare - scrive il dottor Zappalorto - che in un momento particolarmente difficile come quello attuale sia arrecato un eccessivo pregiudizio agli utenti del servizio di trasporto pubblico.
Il 24 aprile il servizio è ripreso più tardi del dovuto e chi partiva veniva redarguito dai manifestanti per via della capienza superiore al consentito poiché nessuno voleva uscire dai bus.
Ma era stato soprattutto il blocco del ponte a far preoccupare il responsabile dell'ordine pubblico, anche perché c'erano stati momenti di tensione.
«Se si dovesse ripetere una cosa simile - annuncia il Prefetto - non staremo a guardare. Se c'è il rischio che le manifestazioni vengano prorogate oltre lo sciopero e degenerino creando sacrifici all'utenza ben superiori a quelli che sarebbero gli scioperi in sé, interverremo. Non è corretto scaricare sull'utenza ulteriori disagi».