Actv, referendum su dieci punti. I sindacati chiamano al voto i dipendenti

Martedì 22 Giugno 2021 di Elisio Trevisan
Actv, referendum su dieci punti. I sindacati chiamano al voto i dipendenti

MESTRE - Non l'hanno nemmeno firmato, il nuovo accordo integrativo, ma hanno già deciso di sottoporlo a referendum chiamando al voto i 3.100 lavoratori di Avm, Actv e Vela.

I Sindacati del trasporto pubblico e la Rsu aziendale hanno deciso che lo faranno subito dopo le assemblee programmate oggi (9-30-11.30 e 14.30-16.30) al Tronchetto per il personale di navigazione, e domani, con stesso orario, nel piazzale esterno Pertini a Mestre, per il personale automobilistico. La situazione torna a complicarsi notevolmente perché i Sindacati da un lato non ritengono soddisfacente l'ipotesi di accordo presentata dall'Azienda e quindi non l'hanno firmata ma la sottopongono al giudizio dei lavoratori prima con le assemblee e poi con il referendum, dall'altro lato, però, cosa accadrà se i lavoratori voteranno no? 


LO STALLO

Nel senso che la trattativa, bene o male, ha portato a questa bozza - che contiene parte delle richieste dell'Azienda e parte di quelle dei Sindacati - non è pienamente soddisfacente per nessuno ma è, appunto, una mediazione possibile, insomma un compromesso come avviene di solito nelle trattative. Se i lavoratori lo respingeranno e nelle assemblee chiederanno modifiche, che cosa faranno i Sindacati che hanno condotto queste trattative e non sono riusciti a portare a casa quel che chiedono i dipendenti? L'Azienda ha già fatto sapere che questo è il punto massimo a cui potrà arrivare, dunque all'orizzonte potrebbero profilarsi nuovi scioperi e un altro atto unilaterale col quale l'Azienda imporrà anche la parte economica del nuovo integrativo, dopo aver imposto quella normativa. E cosa faranno i rappresentanti dei lavoratori che non hanno ritenuto soddisfacente la bozza di accordo ma la trattativa l'hanno portata avanti fino alla fine pur non firmando? Si dimetteranno o tireranno diritto? A questo punto l'analisi dei punti principali della bozza può aiutare a capire qualcosa di più della situazione, se non altro che, appunto, nessuno è uscito completamente vincitore o completamente perdente. Sono una decina in tutto.


Si parte del primo che prevede la durata di questo accordo di soli due anni, invece dei 5 chiesti originariamente dall'Azienda: questo per dare la possibilità di riscrivere un nuovo accordo complessivo di valenza strutturale.
Il secondo punto prevede l'impegno a non toccare la parte economica, e a rivederla entro marzo 2023 nell'ottica di semplificazione, senza riduzione della retribuzione individuale. Terzo, l'Azienda è pronta a inserire i temi strategici proposti dai Sindacati nel nuovo accordo quadro, da scriversi entro marzo 2023. Quarto, Avm rinuncia al blocco del turnover e alla non assunzione di stagionali per tutto il 2022, bloccandoli solo per il 2021. Collegato a questo c'è il punto cinque, ossia l'apertura dell'Azienda all'assunzione di stagionali nel 2021 limitatamente ai weekend o secondo fabbisogno. Sesto, l'Azienda è pronta a ripristinare soste e turni dei lavoratori come prima del 7 aprile 2021, ossia della data dell'entrata in vigore dell'atto unilaterale imposto da Avm. Settimo: il nuovo regime dei riposi della navigazione sarà applicato solo per la parte dell'anno aprile-ottobre (invece che tutto l'anno) durante la quale si registrano maggiori presenze turistiche. Otto: l'Azienda rinuncia all'utilizzo dei turni spezzati sui mezzi più grandi. 


RINUNCE E CONCESSIONI

Nove: Avm rinuncia alle ulteriori possibili modifiche normative (gestione rotazione depositi in navigazione, e riduzione riposi aggiuntivi dell'automobilistico, se non prelavorati, come previsti nella disciplina unilaterale che sarebbe dovuta entrare in vigore dal prossimo primo luglio). Decimo e ultimo: Avm è disponibile a trovare soluzioni alternative all'istituto degli agganci ferie, vale a dire a quella parte degli integrativi, dei quali ha dato disdetta ad inizio anno, che prevedeva la possibilità, per un lavoratore, di prolungare le ferie con una semplice telefonata in Azienda il giorno prima del rientro. In cambio Avm ottiene un po' più flessibilità nell'impiego delle risorse e più lavoro d'estate perché è una realtà che, volente o nolente, vive di turismo.

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