Insulti e botte sui vaporetti, 6 marinai all'ospedale: «Ogni fermata una baruffa»

Domenica 6 Giugno 2021 di Nicola Munaro
Insulti e botte sui vaporetti, 6 marinai all'ospedale: «Ogni fermata una baruffa»
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VENEZIA - Mercoledì sera, a chiusura di una giornata di mare, l'imbarcadero del Lido era diventato una polveriera. Due turisti, esasperati dalla coda a Santa Maria Elisabetta, si erano introdotti negli uffici di Actv e avevano insultato una marinaia.

Ci avevano pensato i carabinieri e la polizia locale di Venezia a placare gli animi e spiegare come, con il massimo di capienza al 50% dei posti, di più era difficile fare. Sembrava finita lì, tra proteste veementi e tensioni di persone costrette in fila per mezz'ore prima di imbarcarsi su un mezzo Actv e raggiungere Venezia. E da lì, se residenti in altre città, partire alla volta di casa propria. Il fuoco, però, covava ancora sotto le braci di un 2 giugno da dimenticare e ieri la Santabarbara della pazienza saltava in aria e le pressioni date da un turismo tornato all'improvviso di massa, unite alle regole anti-Covid sui mezzi di trasporto hanno mandato fuori giri l'organizzazione della mobilità pubblica soprattutto di Venezia.


LE AGGRESSIONI

Il punto di caduta di una situazione arrivata in questa settimana allo stremo, ma che mette radici altrove, si è avuto ieri mattina tra le 10 e le 10.30 quando una marinaia all'approdo di Sant'Alvise è stata presa a calci, mentre un dipendente a San Basilio è stato portato via in ambulanza in seguito ad un'aggressione. A chiudere una giornata orribile, poi, le minacce verbali rivolte poco dopo le 14, a San Zaccaria, da alcuni passeggeri nei confronti di un pilota di un vaporetto. Altri tre dipendenti, dicono i sindacati, si sarebbero affidate alle cure mediche. Ricorsi al dottore che non risultano ad Actv.
«Se vialtri che manomettè i batei xchè no voè avorar!e ora ste ben bastonai!» le frasi dette dai passeggeri dei vaporetti e riportate da chi ha assistito alle scene di ieri mattina. 
Un'accusa lanciata venerdì anche dal sindaco Luigi Brugnaro che dall'Arsenale - dove si sta svolgendo il Salone nautico - non ci era andato tanto per il sottile: «Lo stop di un'imbarcazione Actv avvenuto qualche giorno fa - aveva detto - è stato un sabotaggio per cui è stata presentata denuncia, per cui per quanto mi riguarda lo considero uno sciopero bianco». Accusa sempre rimandata al mittente dai sindacati spiegando che dal loro punto di vista si tratta invece solo del rispetto delle regole di sicurezza, come limiti di velocità, ma non solo. 
E anche i dipendenti, adesso, iniziano a muoversi con timore: «Sto cominciando ad avere paura della gente, non si può lavorare così», ha commentato ieri un dipendente dell'azienda con le chat interne dei dipendenti che rilanciano le paure. Alcuni equipaggi, oltretutto, avrebbero pensato di affidarsi ad una norma che per motivi di sicurezza permette di evitare di prender parte attiva alle mansioni lavorative in caso di pericolo.


ARIA PESANTE

Il clima, a Venezia, è caldo. La calata del turismo (in 50mila hanno raggiunto la città storica in occasione della festa della Repubblica) ha appesantito un una situazione già critica ma che non doveva fare i conti con livelli di afflusso pre-Covid. Con la bella stagione e l'estate alle porte, ecco che le nubi all'orizzonte potrebbero addensarsi ancora di più. A soffrire sono soprattutto i collegamenti con le isole, raggiungibili solamente a bordo dei battelli. 


I NUOVI PROBLEMI

Una situazione che si trascinava da tempo e a cui si era arrivati causa Covid: il virus e il susseguirsi delle regole in base all'andamento della pandemia hanno spinto il trasporto veneziano a limitare la capienza e riorganizzare l'intero servizio. Proteste si erano sollevate fin da subito (acuite dalla vertenza sindacale in atto e dagli scioperi) ma il malumore restava sottotraccia, tappato dal divieto di spostarsi tra comuni che, quindi, sollevava Venezia dalla calca di visitatori giornalieri e non. 
Con il limite massimo del 50% dei passeggeri, il sistema di navigazione non riesce a reggere l'onda d'urto. È bastato il ritorno del turismo e il confluire sulle stesse imbarcazioni di turisti, pendolari e cittadini veneziani a dire che il re è nudo e la misura è colma. A meno che la zona bianca, da domani, porti con sé altre novità.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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