VENEZIA - Chi la vede gialla, chi marrone, chi color tamarindo. È l'acqua del Lido che si è aggiudicata nei mesi scorsi la bandiera blu e che da una decina di giorni sta facendo impazzire i bagnanti, che malvolentieri rinunciano a un'immersione rinfrescante.
Acqua marrone al Lido, la dichiarazione dell'Arpav
Dunque stop alla pesca subacquea sotto costa, ai giochi in riva al mare, alla tintarella sul bagnasciuga. E c'è anche chi rinuncia alla spiaggia, nell'impossibilità di fare il bagno, o chi rimane seduto all'ombra, senza avvicinarsi all'arenile. Secondo Arpav ci sono una notizia buona e una cattiva: quella buona è che non c'è alcun problema per la balneazione, anche se nè il colore, nè l'odore tipico delle alghe in decomposizione invitano ad entrare in acqua. Anzi, i parametri microbiologici sono eccellenti.
Quella pessima, invece, è che il fenomeno dell'acqua marrone per colpa della Fibrocapsa japonica, diventerà una costante anche in futuro: colpa anche dei cambiamenti climatici, che mai in passato mai avevano fatto registrare in contemporanea periodi di 6-8 ore con una temperatura dell'acqua oltre i 29 gradi e una siccità che ha ridotto l'apporto di acqua dolce dai fiumi (diminuendone anche la capacità di inquinare). Se si aggiunge poi un fenomeno particolare delle correnti nell'area del Lido, il tipo di fondale e molte altre componenti ancora sconosciute, se ne deduce che l'alghetta fastidiosa farà compagnia alle estati lidensi probabilmente per molto tempo. Arpa riferisce che si tratta di un'alga microscopica unicellulare rilevata in Adriatico negli anni Novanta del secolo scorso, ma al Lido è arrivata per la prima volta soltanto ora.
La fioritura si presenta entro i 200-300 metri dalla battigia, perché questo fitoplancton predilige le acque a temperatura più elevata, e si addensa soprattutto nelle ore pomeridiane per effetto dei venti di scirocco a regime di brezza. L'intensità della fioritura non è uniforme: in alcune zone raggiunge picchi tali da ridurre la trasparenza a pochi centimetri. Spesso il fenomeno si manifesta a giorni alterni e può capitare che al mattino l'acqua risulti limpida o appena velata dalla classica torbidità; poi, verso mezzogiorno, la torbidità aumenta e l'acqua comincia a colorarsi.
Ma quando finirà? Gli esperti dell'Arpav non si sbilanciano. Ma ipotizzano che sarà probabilmente sufficiente una mareggiata, una perturbazione, un abbassamento repentino della temperatura a disperdere le alghe, che si ammassano sotto costa. Dunque non resta che confidare nel meteo. La prossima settimana anche gli esperti di Goletta Verde saranno a Venezia per i prelievi delle acque.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout