L'acqua alta sorprende i veneziani, infiltrazioni nella basilica di San Marco malgrado le barriere

Sabato 21 Gennaio 2023 di Marta Gasparon
Acqua alta a Venezia

VENEZIA - Poco più di un metro di alta marea, per l'esattezza 101 centimetri misurati alla punta della Salute. Tanto è bastato perché ieri mattina fondamenta Cannaregio, tra i punti più bassi della città, venisse sommersa dall'acqua salmastra e per far registrare nella basilica di San Marco qualche piccola criticità.
Se infatti come precisato da Renzo Rossi, titolare dell'omonima impresa che si è aggiudicata i lavori della protezione della basilica le barriere in vetro hanno fatto la loro parte, non si può dire lo stesso per alcuni meccanismi che non hanno funzionato correttamente, tanto che nel nartece è filtrata un po' d'acqua.

IL PROBLEMA
A spiegarlo è il primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, riferendosi ad alcuni impianti all'interno del campanile che regolano le chiusure degli ingressi dell'acqua in chiesa e che si attivano automaticamente, con la pressione. «Significa che c'è ancora qualcosa da completare per stare più tranquilli dice Tesserin Tanta la preoccupazione, ma si è intervenuti tempestivamente. È bene sapere che certe cose sono accadute, per far sì che non si ripetano».
Piazza San Marco è apparsa intanto come una sorta di acquario agli occhi dei tecnici delle barriere in vetro.

Che la recinzione in cristallo funzioni, l'ha confermato pure il nuotare vivace di un cefalo rimasto al di là delle lastre, immortalato in un breve video che ha suscitato ilarità fra i presenti.

A CANNAREGIO
«L'acqua è rimasta in fondamenta per circa tre ore, bloccando il passaggio commenta Massimo Bonacin, dell'edicola Alle Guglie, raggiunta dalla marea già con 90-95 cm Per noi che vendiamo i giornali principalmente la mattina, giornate così sono un problema».
Colazioni saltate e qualche croissant e tramezzino avanzato, invece, nella trattoria Pontini. «Per fortuna abbiamo recuperato con il pranzo, grazie anche ad alcune prenotazioni», analizza Roberta Munarin, una delle titolari. Esprime infine preoccupazione Lisa Barbiero, del negozio di detersivi e prodotti per l'igiene personale, in vista dei lavori che a breve interesseranno proprio la fondamenta, per rialzarla. «Il timore dice è che si possa creare una conca d'acqua davanti ad attività ed abitazioni».

LE PREVISIONI
Oggi, comunque, andrà meglio di ieri: le previsioni sono a 115, quindi questa mattina le barriere del Mose saranno sollevate alle 5.40 per il picco di marea previsto per le 9.55. Le condizioni di variabilità e incertezza proseguiranno anche domani e dopodomani: gli esperti del tavolo di coordinamento per le previsioni meteo si sono confrontati a lungo per la possibilità della formazione di un piccolo ciclone dal comportamento anomalo, con tendenza a risalire da sud verso nord e a spostarsi da est verso ovest, cioè esattamente il contrario rispetto all'orientamento delle perturbazioni normali. Ragion per cui prevale una serie di incertezze sulle previsioni di domani e dopodomani, che riportano, comunque, una soglia di 110. E anche nei prossimi giorni le squadre dei sollevamenti saranno pronte alle bocche di porto.
Anche perché i veneziani ormai si sono abituati bene, e avevano quasi dimenticato il disagio degli stivaloni e delle fondamente allagate: quindi il fatto che non ci siano state le sirene (che suonavano, comunque, solo quando la previsione era sopra i 110 centimetri e il Mose non veniva azionato), nonostante l'invio tra i 30mila e i 40 mila messaggi sms sul telefonino degli utenti abbonati al servizio, qualcuno è rimasto spiazzato dai 101 centimetri di ieri mattina.
Tenendo conto anche del fatto che per tutto il 2022 gli eventi di marea eccezionale sono stati davvero pochi, tutti concentrati dopo novembre e nella maggior parte dei casi si è assistito all'azionamento delle dighe mobili, ragion per cui la città è rimasta totalmente all'asciutto e la gente non si è neppure accorta, tante volte, del pericolo corso.
 

Ultimo aggiornamento: 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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