Il Mose funziona: ferma l'acqua alta a Venezia. Piazza San Marco e Basilica asciutte. Moraglia: «Risultato si poteva ottenere in tempi molto più brevi» Video

Sabato 3 Ottobre 2020
Acqua alta, pioggia e vento di scirocco: è il giorno del Mose. Suonate le sirene a Venezia
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VENEZIA - È stato il giorno del Mose a Venezia, oggi, sabato 3 ottobre 2020. Una giornata che fa storia, che segna lo spartiacque fra il prima e il dopo. La procedura di sollevamento delle dighe del Mose alle tre bocche di porto della laguna è iniziata alle 8.54 di questa mattina. L'arrivo della perturbazione è in ritardo rispetto ai tempi previsti, ma le condizioni meteo-marine stanno peggiorando. Su Venezia spira uno scirocco a 30-40 km/h. Il Centro maree del Comune ha rivisto la previsione del picco di acqua alta a 125 centimetri, rispetto ai 130 iniziali, verso mezzogiorno. Il sollevamento del Mose si completa molto prima, per impedire al colmo di marea di entrare in città.​ Il flusso della marea dal mare alla Laguna è interrotto (GUARDA IL VIDEO).

La marea scende
Scende il livello di marea fuori dalla laguna di Venezia, e il Mose chiuso continua a far registrare in città una massima di 70 centimetri. Secondo i dati pubblicati dall'ufficio maree del Comune di Venezia, alla punta del Lido è stato registrato un picco massimo di 132 cm alle ore 11:30. Da allora il livello ha cominciato a decrescere. Alla punta della salute, considerata da sempre il mediomare, i mareografi hanno proseguito a segnalare livelli intorno ai 70 centimetri, che si mantengono costanti.  Piazza San Marco per la prima volta all'asciutto VIDEO



 

Mose, diretta oggi

L'ordine di sollevare il Mose è arrivato questa mattina alle 6 dal commissario straordinario al Mose, Elisabetta Spitz, insieme con il provveditore alle Opere pubbliche Cinzia Zincone. Le barriere del Mose si sono alzate. Finora i comportamenti delle barriere sono stati testati solo quando l'acqua era in una fase di morto, cioè con la minima escursione tra la marea massima e la minima. Ma oggi l'acqua alta è pronta a tornare, e ad essa si aggiungono lo scirocco, il vento e la pioggia. Stamani in città le sirene hanno suonato con tre toni per indicare che la marea annunciata arriva, per dire ai veneziani di preparearsi. 

Il Mose funziona

Il Mose è chiuso, e dentro la Laguna di Venezia la marea non sta crescendo Lo comunica il Centro maree del Comune. Il flusso della marea dal mare alla Laguna è interrotto, ribadisce l'Ufficio maree del Comune di Venezia.
A Punta della Salute il livello della marea si mantiene stabile tra 70 e 75 centimetri.

In quanto tempo si alzano le barriere del Mose?

Si sono sollevate in un'ora e 17 minuti le 58 paratoie mobili del Mose, nella prova-test di oggi per l'acqua alta prevista a Venezia. L'inizio delle operazioni - secondo quanto riferito dal Consorzio venezia Nuova e dal Comune - è avvenuto alle ore 8.35 e si è completato alle 9.52.
 
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Il commento di Zaia: «Opera attesa da decenni»
«Piazza San Marco ha una piccola pozzanghera contro i 30-40 centimetri di acqua alta che avremmo inevitabilmente avuto. Una situazione direi positiva, spero si continui così e si riesca ancor di più a potenziare il sistema con una messa in sicurezza generale e totale di Venezia». È il commento del Presidente del Veneto Luca Zaia sulla messa in funzione del Mose, a margine dell'assemblea generale di Confindustria Vicenza. «Oggi è una giornata storica perchè siamo davanti ad una opera per la quale abbiamo atteso veramente decenni - aggiunge - e oggi abbiamo avuto la certezza che funziona. Si tratta di un'opera che è costata molto dal punto di vista finanziario e non solo. Almeno la rassicurazione che questo serva a Venezia».

Il Provveditore alle opere pubbliche Cinzia Zincone segue le operazioni
«Pur trattandosi di un test funzionale, il più prezioso per l'acquisizione dei dati che servono per la messa a punto del sistema - aggiunge Zincone - è chiaro che questo evento rappresenta un giorno importante per la città, che comunque si ritroverà libera dalle acque alte grazie al Mose per la prima volta». Zincone aggiunge di «non poter nascondere, in questo senso, una certa emozione, anche se consapevole dello scopo primario di verifica» dell'operazione.

«Il test è andato bene»: lo dice ancora il Provveditore alle opere pubbliche Zincone in relazione all'innalzamento stamane delle paratoie del Mose a Venezia. «Si apprezza una consistente differenza - spiega - di altezza dell'acqua tra la parte difesa dal Mose e quella che non lo è». Un test giudicato positivamente: «non filtra acqua» conclude Zincone.

Il sindaco Brugnaro
«Il Mose è stabile, restiamo in attesa, siamo fiduciosi però per il momento siamo soddisfatti, incrociamo le dita». È il commento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, al test del Mose, in un video girato alla Bocca di porto di Malamocco, dove è presente assieme al Provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone. «Possiamo vedere - ha spiegato Brugnaro - che in questo momento ci sono 70 centimetri di dislivello tra la marea fuori e dentro la laguna. Adesso aspettiamo altre due ore di apporto, perché fino a mezzogiorno dovrebbe tirare vento di scirocco, però la differenza è evidente», ha concluso. Guarda il VIDEO di Brugnaro: «Siamo fiduciosi»

«Prima il Mose va finito, poi c'è anche San Marco e altri luoghi bassi che hanno bisogno di lavori di rialzamento delle rive. Sono d'accordo con la preoccupazione del Patriarca». Lo ha affermato il sindaco di Venezia. Luigi Brugnaro, commentando con i giornalisti il sollevamento delle dighe mobili e la salvaguardia della Basilica e della piazza. «Noi - ha proseguito Brugnaro - abbiamo cominciato a fare una serie di progetti, abbiamo le idee, ci vogliono le risorse. Abbiamo chiesto 150 milioni all'anno per la Legge speciale, non per fare cose strane ma perché è necessaario per salvare le case e la vita della gente. Credo - ha concluso - che oggi sia una boccata d'ossigeno per i cittadini, e la dimostrazione che le istituzioni ci sono».


 

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Mose, ecco come è Piazza San Marco alle 11
Piazza San Marco è sino ad ora al'asciutto: l'entrata in funzione del Mose ha permesso per ora al salotto buono di Venezia di evitare il fenomeno dell'acqua alta. Quello che si vive è un clima irreale, quasi di sospensione, in attesa di capire se l'acqua alta inonderà o meno la piazza della città. Nonostante il forte vento e la pioggia, sono molti i turisti in coda per accedere a Palazzo Ducale, mentre altri sostano sotto le Procuratie Vecchie muniti di stivali. Quasi tutti i visitatori li hanno appena comprati da due venditori che, con il loro carrettino, si sono posizionati ai lati della piazza. Tra i residenti c'è molta curiosità.

«È una giornata storica per Venezia: sono le 10.50 e l'acqua è a meno di 70 centimetri. In Piazza San Marco c'è solo una piccola pozzanghera, mentre fuori, in mare, ci sono circa 120 centimetri di acqua, quindi c'è una differenza di 50 centimetri. Normalmente avremmo avuto l'acqua alle ginocchia». Lo dice il Presidente dell'Associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier, che riunisce i negozianti della Piazza e dell'area marciana. «Speriamo sia un segnale positivo - aggiunge - per la ripresa delle tante attività che stanno soffrendo la crisi Covid».

 
 


La Basilica resta all'asciutto
«La Basilica è asciutta, asciutta. È la prima volta ed è un dato importantissimo». Lo ha detto all'ANSA il Primo Procuratore di san Marco a Venezia, Carlo Alberto Tesserin. «Abbiamo azionato - ha aggiunto - le pompe per evitare le infiltrazioni che arrivano da sotto nel nartece, e hanno funzionato in sicurezza. A 90 centimetri di marea avremmo dovuto affrontare l'acqua che arriva dalla piazza, ma non è arrivata perché esclusa dal Mose», ha concluso.



 

Moraglia: polemica sui tempi del Mose

«È una giornata di speranza, di attesa, con qualche riflessione anche sul fatto che questo risultato poteva essere ottenuto anche in tempi molto più brevi». Lo dice il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia sull'avvio delle paratoie del Mose. «Comunque guardiamo al futuro - aggiunge - è una bella notizia, una bella realtà». La Basilica di San Marco, osserva, «rimane comunque in difficoltà per una quota d'acqua che va da 88 centimetri a 130. È stato fatto il possibile, purtroppo per alcuni ritardi - capisco le questioni estetiche soprattutto a Venezia e soprattutto in Piazza San Marco - rileva Moraglia - ma nello stesso tempo forse si poteva essere un pochino più attenti a pensare alle acque alte del 2020». Il Patriarca ricorda: «stiamo entrando nella stagione delle acque alte e i restauri del nartece, che sono stati appena approntati, rischiano di essere vanificati da una o due acque alte che superano di poco i 90 centimetri».

Senza commissariamento il Mose ancora fermo
«Mi ricordo la frase che dissero quelli della Mantovani, che se avessimo commissariato Comar, l'azienda che doveva fare gli impianti, non avremmo mai alzato il Mose. Avevano ragione, non c'era nemmeno il progetto, erano preoccupati per questo. Cinque anni ci abbiamo messo, ma ce l'abbiamo fatta». Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Fiengo, uno dei due commissari del Consorzio Venezia Nuova, commentando la prova di oggi del Mose. «Ce l'abbiamo fatta - ha aggiunto Fiengo - con tutte difficoltà di capire che cos'era l'opera. Non c'era manco un progetto, mancavano un sacco di collegamenti, il know how ce lo avevano in mano loro. Anche Baita (Piergiorgio, ex presidente della Mantovani e coinvolto nello scandalo Mose, ndr) aveva detto che avevano fatto il 'telefonino senza schedà. L'importanza di oggi è che alla fine se uno si mette le cose le fa. È molto faticoso». 

La soddisfazione degli albergatori
«È una giornata storica per Venezia: il Mose è stato attivato e ha funzionato, proteggendo la città dal picco della marea. Si tratta di una notizia che aspettavamo da anni e che ora va comunicata in tutto il mondo»: lo dicono il presidente dell'Associazione Veneziana Albergatori, Vittorio Bonacini, e il direttore Claudio Scarpa. «Se è vero, come è vero, che la prova ha dato esiti soddisfacenti - aggiungono -, è solo sul lungo periodo che si valutano le grandi opere infrastrutturali. La prossima grande battaglia sarà sul costante finanziamento degli oneri manutentivi del Mose che non devono e non possono essere a carico della città di Venezia». L'Ava darà indicazione agli hotel della città di informare tutti i loro clienti di questa svolta epocale e ripartirà con la sua campagna informativa nei confronti della stampa estera e dei visitatori di tutto il mondo, con l'obiettivo di cancellare per sempre i timori dei turisti, molti dei quali in questi giorni hanno cancellato, per paura, le loro prenotazioni. «Oggi Venezia rinasce ed è il più bel regalo per i 1600 anni dalla sua nascita - concludono Bonacini e Scarpa -. Un motivo in più per celebrare l'evento il prossimo anno e per lavorare, insieme alle istituzioni, al rilancio della nostra economia turistica».

 

Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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