Acqua alta in Basilica, conto da 2,7 milioni per il restauro

Domenica 11 Novembre 2018 di Gianpaolo Bonzio
Acqua alta in Basilica, conto da 2,7 milioni per il restauro
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VENEZIA L’alta marea del 29 ottobre ha provocato danni alla Basilica di San Marco per due milioni e 700 mila euro. Lo dicono Carlo Alberto Tesserin, primo Procuratore di San Marco, Pierpaolo Campostrini, Procuratore con delega ai servizi tecnici e il proto Mario Piana. In questi giorni sono state fatte le verifiche sia sull’impressionate allagamento sia di altri fenomeni simili avvenuti nei giorni successivi ed è stata quantificata questa cifra. La Procuratia ha già iniziato a spendere i primi 700mila euro, mentre per i due milioni restanti l’appello è rivolto direttamente al Governo che dovrebbe farsi carico della tutela di Venezia visto che la legge italiana definisce questo un “problema di preminente interesse nazionale”.
 «L’alta marea del 29 ottobre - scrivono Tesserin, Campostrini e Piana - ha colpito sia i marmi che le murature in mattoni. Ci sono processi ciclici di dissoluzione dei sali e successive cristallizzazioni che comportano azioni nocive fisico-meccaniche, con perdita di coesione dei materiali. L’acqua alta ha certamente sospinto la risalita capillare dell’acqua salata, ha bagnato strutture raramente raggiunte, ha provocato un ulteriore allargamento delle vie attraverso le quali avvengono le infiltrazioni di acqua ed umidità nelle strutture murarie, rendendole più esposte ad eventuali successivi eventi».
Tre gli interventi urgenti suggeriti. «Bisogna conoscere nel dettaglio i danni e l’evoluzione dei processi che causano degrado - affermano Tesserin, Campostrini e Piana - intervenendo nel minor tempo possibile. È poi necessario fare prevenzione per impedire il verificarsi di fatti analoghi o comunque di abbatterne le conseguenze. A fronte dei gravi eventi accaduti ed a motivo del loro possibile ripresentarsi, bisogna considerare l’intero “ciclo del rischio” poiché l’agire su solo una componente risulterebbe poco efficace nel medio-lungo termine».
Come già annunciato nei giorni scorsi, si punta anche ad estendere alla Basilica di San Marco le detrazioni fiscali delle somme donate per il restauro di beni culturali di proprietà pubblica come “Art Bonus”. E qui l’appello è rivolto anche ai vertici di Camera e Senato, mentre non possono essere interrotti i lavori che da settimane vengono svolti all’esterno della Basilica.
«I lavori previsti di tipo preventivo, indirizzati a migliorare la resilienza dell’edificio Basilica - concludono i vertici della Procuratoria - sono coerenti con lo stato di avanzamento degli interventi a carico dello Stato per la protezione dell’insula di San Marco e dell’intera città. Qualora, malauguratamente, il quadro di protezione non fosse presto garantito, si renderanno necessari interventi ulteriori, che la Procuratoria non mancherà di segnalare».
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