A4, rischio imbuto. Previsto un boom di traffico nei prossimi 5 anni e record di Tir nel 2022

Mercoledì 27 Ottobre 2021 di Teresa Infanti
A4, rischio imbuto. Previso un boom di traffico nei prossimi 5 anni e record di Tir nel 2022
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VENEZIA - Il traffico pesante lungo l'autostrada A4 è ai livelli pre-pandemia e nel 2022, grazie al rimbalzo economico, è atteso un nuovo record di transiti. La previsione lungo le tratte di competenza di Autovie Venete, Venezia-Trieste in primis, è della Fondazione Think Tank Nord Est, che lancia così un nuovo allarme sul mancato completamento della terza corsia tra Portogruaro e San Donà di Piave.

Secondo le stime elaborate dalla Fondazione, nel 2021 il traffico dei mezzi pesanti sulla rete di Autovie potrebbe già superare il livello del 2019, con una crescita rispetto al 2020 compresa tra il 15 e il 16,2 per cento. Nel 2022 si registrerebbe il nuovo record assoluto del traffico pesante: con un'ipotesi di bassa crescita l'aumento dei mezzi pesanti sarebbe del 2,3 per cento tra 2022 e 2026 mentre con quella di alta crescita l'incremento stimato è del 4,7 per cento. «Il traffico sulla Venezia-Trieste è di nuovo molto intenso: se consideriamo i mezzi pesanti si è ormai già tornati ai livelli del 2019 - spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - e purtroppo questo ha contribuito al verificarsi di gravi incidenti, soprattutto tra San Donà di Piave e Portogruaro, dove manca ancora la terza corsia. Nei prossimi mesi, con la ripresa dell'economia, i flussi lungo l'autostrada sono destinati ad aumentare, creando il rischio di un ulteriore tributo di morti e feriti, ma anche di disagi sulla viabilità locale, per la popolazione e le imprese del Veneto Orientale.

Se in Lombardia, in alcune tratte, si lavora già per la quinta corsia, per la Venezia-Trieste si deve anticipare il completamento della terza - conclude Ferrarelli - perché la sicurezza di automobilisti e camionisti non può più attendere».


NESSUNA CERTEZZA

«Ringrazio tutti i soggetti impegnati a tenere alta l'attenzione su questo tema ha detto il presidente di Autovie Veneto Maurizio Paniz -, sollecitando così le istituzioni. Noi tuttavia non possiamo chiedere un mutuo in base a delle proiezioni ma ci servono dati oggettivi. Oggi non abbiamo nessun elemento di certezza sul fronte dei finanziamenti né c'è alcun tipo di spiraglio sul prolungamento della concessione per cui siamo fermi alle considerazioni fatte quest'estate con i sindaci a Portogruaro». E proprio mentre i sindaci dei 22 Comuni della Venezia orientale, preoccupati per la sicurezza degli automobilisti ma anche per le ripercussioni che hanno le frequenti chiusure dell'A4 sulla viabilità ordinaria, stanno pensando anche di scendere a Roma per chiedere al ministro Giovannini di completare in tempi rapidi l'infrastruttura, dalla capitale è intervenuta la deputata di Italia Viva, Sara Moretto. «Nel confronto con la viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova, - ha detto è emerso che il fascicolo relativo al trasferimento della concessione dell'A4 alla nuova Società Autostrade Alto Adriatico sarà presto trasmesso al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica per poi essere inviato al Cipess per l'approvazione definitiva entro la fine dell'anno in corso. È stato chiarito come il Governo non possa garantire ed erogare risorse a una società in liquidazione, tanto più in prossimità del passaggio della concessione. Ciò significa che il completamento della tratta nel Veneto orientale, secondo il piano economico finanziario della Aat, è assicurato dagli introiti dei pedaggi che incasserà la nuova società senza aumenti delle tariffe».

Ultimo aggiornamento: 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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