Per il 25 Aprile cerimonia alle 8 di mattina e in periferia: nuova bufera sul sindaco di Marcon

Lunedì 24 Aprile 2023 di Mauro De Lazzari
PRIMO CITTADINO TRA LEGA E FDI Matteo Romanello, sindaco di Marcon, è stato eletto con la Lega e poi si è avvicinato a Fdi

MARCON - «Una sbrigativa cerimonia in periferia, alle 8 del mattino, come avveniva per i condannati a morte». Sono decisamente contrariati i gruppi politici oppositori dell’attuale maggioranza di centrodestra di Marcon, rispetto alla decisione della Giunta di programmare la cerimonia per la festa della Liberazione in un orario, diciamo così, piuttosto inusuale. L’alzabandiera e la conseguente deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti, infatti, sono in programma alle 8 di domani in piazza I Maggio, nella frazione di Gaggio. Una scelta, secondo l’opposizione, che sa di provocazione. Così come tali vengono considerate la mancata concessione all’Anpi, un paio di mesi fa, del patrocinio alla proiezione del film “Roma città aperta”, oppure l’episodio del 2018, quando alla cerimonia mandamentale di Quarto D’Altino lo stesso sindaco Matteo Romanello, insieme al padrone di casa Claudio Grosso e al vicepresidente regionale Gianluca Forcolin, si allontanò nel momento in cui gli scolari intonarono “Bella Ciao”. Senza tralasciare la polemica sorta a proposito dell’intitolazione della nuova scuola primaria di Marcon a Tina Anselmi, scelta alla fine determinata dal voto unanime del Consiglio d’istituto, che l’ha fatta prevalere sulla proposta del centrodestra per Piero Angela. Peraltro alle 10.30 di domani allo stadio Rocco, quindi nel capoluogo, si concluderà la tre-giorni dedicata alla “Festa di San Marco” (ma il patrono di Marcon è San Giorgio), con un programma che prevede l’alzabandiera e la “deposizione del boccolo”. 


LA MEMORIA
Stando così le cose, era immaginabile che in molti a Marcon non l’avrebbero presa bene. «Il 25 aprile, festa della Liberazione, che il nostro Paese da 78 anni celebra nel ricordo della sconfitta del nazifascismo, della riconquistata libertà e della fine dall’oppressione, a Marcon viene relegata, dall’amministrazione comunale, ad una sbrigativa cerimonia in periferia», scrivono in un comunicato Andrea Follini, Marco Casoni, Margherita Lachin, Pierre Zanin, Ferdinando Ianuale, Giorgio Castiglione e Flavio Baldan, rispettivamente segretari locali di Psi, Pd, Articolo Uno, Pri, Azione, Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle. «E come per un condannato a morte – continuano – l’esecuzione si terrà all’alba, alle 8 del mattino, nella pubblica piazza della frazione di Gaggio.

Ma a liberare la festa dal giogo ci saranno le forze politiche democratiche di questa città, fedeli alla necessità mai sopita di fare memoria di cosa il 25 aprile 1945 sia stato per il futuro degli italiani. Ecco perché ci saremo alle 8 del mattino, in quella piazza di Gaggio e ci saremmo stati a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo». 


LA REPLICA
Il sindaco Romanello, però, replica che la Giunta non ha messo in atto alcuna provocazione, anzi ha cercato di favorire l’opposizione che per la mattinata del 25 aprile aveva in programma un corteo lungo le vie principali di Marcon: «Poiché temevo di intralciare la loro programmazione, che prevedeva un assembramento di persone lungo viale San Marco tra le 10 e le 12, ho fatto in modo che le consuete celebrazioni del 25 aprile venissero svolte nella vicina frazione di Gaggio alle 8 del mattino. Che colpa ne ho io se hanno cambiato idea e ora il corteo non lo fanno più?». 
 

Ultimo aggiornamento: 07:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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