Vive ancora in un prefabbricato
del sisma del '76: vitalizio al poeta

Sabato 7 Giugno 2014
Il poeta Pierluigi Cappello
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UDINE - Attesa da quasi tre anni, finalmente è arrivata la concessione a Pierluigi Cappello dei benefici previsti dalla legge Bacchelli, con l’erogazione dell’assegno straordinario a vita previsto per chi - distintosi nelle scienze, arti, lettere, economia, lavoro o in campi filantropici, sociali, umanitari - versa in difficoltà. Un beneficio concesso, in precedenza, anche a Federico Tavan. A stabilirlo è stato ieri il Consiglio dei ministri, in seguito alla valutazione operata da una commissione consultiva, istituita presso la Presidenza del Consiglio, composta dalla biologa Emilia Chiancone, dal linguista Tullio De Mauro e dall’editore e presidente del Centro per il Libro e la Lettura Gian Arturo Ferrari, che ha dato il via libera alla concessione del vitalizio anche per lo scrittore Daniele Del Giudice e il regista Giuseppe Ferrara.



Una soddisfazione per il poeta e scrittore friulano, che a 47 anni, nonostante i numerosi attestati di stima giunti dalle istituzioni pubbliche e i premi letterari ottenuti (dalla laurea honoris causa dell’Università di Udine al recente premio Terzani) continua a vivere in un prefabbricato, eredità del terremoto del 1976, a Tricesimo. Una situazione ambientale poco idonea alle sue necessità: impossibilitato a camminare in seguito a un incidente giovanile, bisognoso di continue terapie essendo costretto su una sedia a rotelle, il vitalizio gli permetterà di provvedere alle esigenze della vita quotidiana con maggiore serenità, trovando un’abitazione che gli consenta di godere di maggiore autonomia.



Ieri, pur soddisfatto della notizia, Cappello ha preferito non commentare, ringraziando privatamente molti degli amici, e non solo, che si sono spesi in prima persona dall’autunno 2011, affinchè gli venisse concesso il vitalizio. La richiesta era partita dal mondo della cultura friulana, come ricorda Gian Mario Villalta. «Almeno Pierluigi non dovrà trascorrere il prossimo inverno in un container - osserva il direttore di Pordenonelegge.it - la legge Bacchelli è un riconoscimento del suo valore e dell’affetto che lo circonda. Considerando le condizioni in cui ha dovuto vivere finora, spero che possa dedicarsi alla scrittura con maggior serenità e che - scherza Villalta - si metta ancor più al servizio della comunità per il bene della cultura».



Soddisfatto anche il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, che ha ricordato l’ordine del giorno a favore di Cappello adottato dall'Assemblea del Fvg il 20 dicembre 2011 e trasmesso a inizio 2012 all’allora presidente del Consiglio.



«Nel giorno in cui il presidente Giorgio Napolitano aveva conferito a Cappello il prestigioso premio "Vittorio De Sica", nel novembre 2012 - ricorda ora Iacop - lo stesso Capo dello Stato, al quale aveva scritto il mio predecessore Maurizio Franz, aveva comunicato di aver rappresentato al Governo l'esigenza di una rapida definizione della procedura relativa alla concessione dei benefici della legge Bacchelli. La fase istruttoria si era poi conclusa in quei giorni, con parere favorevole, ma l'iter aveva subito un inspiegabile rallentamento nelle sedi romane». Lo stesso Iacop era intervenuto nel settembre del 2013 con l'impegno a fare chiarezza sulla situazione, rivolgendosi ancora una volta alla presidenza del Consiglio dei Ministri per dare esito positivo alla vicenda. (loma)
Ultimo aggiornamento: 11:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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