Bagarre in aula, dietrofront sui vitalizi dei consiglieri regionali

Martedì 30 Luglio 2019 di Elisabetta Batic
Bagarre in aula, dietrofront sui vitalizi dei consiglieri regionali
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UDINE - Dietrofront della maggioranza di centrodestra che ieri in Consiglio regionale ha annunciato il ritiro del disegno di legge che reintroduceva i vitalizi per i consiglieri regionali aboliti nella passata legislatura ricalcolandoli con il metodo contributivo. Un vero e proprio colpo di scena che ha scatenato la bagarre in Aula in apertura di lavori, partiti con oltre due ore di ritardo.
 
I FATTI
Il Movimento 5 stelle aveva sottoscritto il provvedimento salvo poi ritirare la propria firma. Spiega Mauro Capozzella: «Non veniva rispettata la nostra richiesta risalente alla prima riunione del tavolo tecnico ossia l'invarianza finanziaria: la proposta di legge aumentava infatti la spesa pubblica prevedendo 1.500 euro per ogni consigliere per dodici mesi. Gli oneri del passaggio al sistema contributivo dovevano gravare solo sul consigliere che accettava questa opzione». Stando alle indiscrezioni, il governatore Massimiliano Fedriga voleva un voto se non favorevole almeno di astensione da parte dei grillini ma non contrario. Oltre a ciò, alcuni consiglieri di Progetto Fvg non avrebbero partecipato al voto. A completare il quadro, una serie di punti tecnici ancora da chiarire e definire (tasse da aggiungere ulteriormente a carico del consigliere oltre alla quota per il trattamento integrativo). Da qui la decisione maturata in un vertice di maggioranza - di stoppare l'iter dopo sei mesi di discussione.
CENTRODESTRA
Ad annunciare il ritiro è stato Diego Bernardis (Lega) ricordando come la versione definitiva sia stata raggiunta «dopo una serie di confronti sviluppati nell'ambito di un tavolo tecnico partecipato da tutte le forze politiche e sottoscritto da quasi tutte le componenti sia di maggioranza che di minoranza: un percorso condiviso e non imposto» ma, ha aggiunto «l'ampia condivisione è venuta meno a fronte di una valutazione tecnico economica». La proposta avrebbe comportato un aumento di costi a carico della Regione per una spesa stimata che poteva giungere fino a 900 mila euro l'anno. «La volontà era quella di equiparare il sistema pensionistico del consigliere a quello di un qualsiasi altro lavoratore dipendente in un'ottica di equità ma se non riusciamo a farlo capire, è giusto che la politica faccia un passo indietro» ha spiegato il capogruppo leghista Mauro Bordin. 
REAZIONI
Durissimo lo scontro in Aula tra maggioranza e opposizioni e tra il Pd e lo stesso Fedriga che ha letteralmente perso le staffe quando Francesco Russo (Pd) ha rincarato la dose dopo aver appreso che la manovra di assestamento di bilancio è stata approvata giovedì scorso dimenticando l'articolo 16 inerente l'adeguamento delle tabelle agli articoli precedenti: «Non sapete gestire i provvedimenti ha attaccato il dem da settembre si rimetta in asse la correttezza dei lavori consiliari» riferendosi anche alle due ore di ritardo per fare un'analisi degli emendamenti sulla riforma Ater. A quel punto il governatore si è alzato in piedi urlando e rispedendo le accuse al mittente. Ad infervorarsi anche Bordin: «Abbiamo velocizzato i lavori per consentire a chi lo ha chiesto di andare in ferie, fosse per noi staremmo qua tutto agosto e 12 mesi su 12: basta atteggiamenti accondiscendenti con le opposizioni». Esultano i Cittadini, unico gruppo contrario fin da subito: «Abbiamo ribadito in tutte le sedi commenta Tiziano Centis che l'attuale sistema di indennità più rimborso spese è sufficiente a garantire la stipula da parte dei consiglieri di una pensione integrativa privata». Chiarisce Sergio Bolzonello (Pd): «Né il Pd ne altri gruppi di opposizione, a parte M5s, hanno mai dato la disponibilità al provvedimento: chi dice che esisteva un'ampia disponibilità mente: il passo indietro dei 5 stelle ha messo in crisi la maggioranza che ha temuto di non avere più la copertura politica. Noi i vitalizi li abbiamo eliminati, questa maggioranza ha tentato di reintrodurli».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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