Da Vaia alla pandemia, emergenza perenne. Fedriga: «È uscito lo spirito migliore del Friuli»

Un video racconta le sfide più difficili. "La missione in Sardegna per donare camici"

Lunedì 26 Dicembre 2022 di Elisabetta Batic
Da Vaia alla pandemia, emergenza perenne. Fedriga: «È uscito lo spirito migliore del Friuli»
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Dalla tempesta Vaia agli incendi sul Carso passando per il lockdown e la guerra in Ucraina. Cinque anni di scelte difficili e sofferte, ma necessarie. «Pensavo sarebbero stati cinque anni di ordinaria amministrazione, invece sono stati anni di difficilissima amministrazione di emergenza» ha detto il presidente Massimiliano Fedriga durante la conferenza stampa di fine anno a Trieste.


LA PROIEZIONE
L'incontro è iniziato con la proiezione di un video documentario riassuntivo dell'esperienza di governo 2018-2023 contraddistinta, appunto, dalle crisi che si sono susseguite.

Nel filmato ogni assessore ha parlato con il cuore in mano mostrando il proprio lato umano nel ricordare incertezze e paure ma proprio nei momenti peggiori «è emerso lo spirito che contraddistingue il Fvg, capace di camminare assieme e reagire all'emergenza. Tutti hanno remato nella stessa direzione». Si parte da Vaia: «Tutelare l'ambiente vuol dire toccarlo, non farlo significa voltarsi dall'altra parte» ha detto Fedriga mentre il vice Riccardo Riccardi ha ricordato che «non c'è stato un morto» mentre l'assessore alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier ha definito «ineguagliabile» il sistema messo in piedi per fronteggiare la prima emergenza della legislatura. E poi è arrivato il Coronavirus: era il 25 febbraio 2020. «Era un virus che non si conosceva e allora scelsi da padre di famiglia ricorda il governatore decidendo di chiudere le scuole». L'assessore all'Istruzione Alessia Rosolen ammette: «Avevo paura di non essere all'altezza, abbiamo vissuto momenti terribili». «Era un bollettino di guerra» così Riccardi con «il rischio concreto che l'economia si fermasse» ha aggiunto l'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. Il vicegovernatore ha voluto ricordare il dottor Antonino Cataldo di Aviano, la prima vittima di Covid tra i medici di medicina generale ma anche i tanti anziani in casa di riposo, «deceduti da soli senza i loro cari accanto». E se c'è stato bisogno di tendere una mano, il Friuli Venezia Giulia ha sempre fatto la sua parte come quando ha riempito un aereo con scatoloni di camici «per consentire alla Sardegna di tenere aperti i propri ospedali». Dal canto suo, l'assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti ha parlato di «norme che hanno demoralizzato la popolazione» mentre il collega con delega al Patrimonio Sebastiano Callari ha posto l'accento sul «grande sforzo» fatto con 3mila dipendenti pubblici in smartworking. «Nessuna impresa culturale, nessuna associazione sportiva ha chiuso» ha detto l'assessore alla Cultura Tiziana Gibelli. «I cittadini hanno continuato a lavorare» le ha fatto eco l'assessore alle Finanze Barbara Zilli.


OGGI
Scorrono poi le immagini del conflitto in Ucraina con i profughi di guerra «ospitati soprattutto da privati» ma anche ai confini del loro Paese «abbiamo montato le tende per ospitare queste persone e i nostri ospedali hanno curato i loro bambini. La solidarietà è nel Dna di questa terra da quando è caduta» ha detto Riccardi riferendosi al terremoto del 1976. Infine, gli incendi che hanno devastato il Carso la scorsa estate: «Mai vista una Giunta così coesa» ha detto l'assessore all'Ambiente Fabio Scoccimarro mentre Riccardi ha ricordato l'udinese Elena Lo Duca, coordinatrice della Protezione civile di Prepotto uccisa da una acacia minata dal fuoco: «Una guerriera che non dobbiamo dimenticare». A Fedriga le conclusioni: «Forse ho capito l'ingenuità di quando ho iniziato» ma «tra gli assessori e le direzioni non si è mai perso lo spirito collaborativo».
 

Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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