Campagna vaccinale, 300 medici di base protestano: «Non ci hanno coinvolti, partiamo al buio»

i problemi sollevati: mancanza di accordi contrattuali, contemporaneità tra antinfluenzale e covid, assenza di linee guida

Giovedì 6 Ottobre 2022 di Camilla De Mori
Proteste dei medici di base sulla campagna vaccinale

UDINE - «Partiamo al buio». A pochi giorni dal debutto della campagna vaccinale, al via il 12 ottobre, protestano i medici di base. Sul piede di guerra lo Snami Fvg, che, come ricorda il suo presidente, Stefano Vignando, a livello regionale rappresenta «circa 310 iscritti» fra i dottori di famiglia, che saranno chiamati, assieme ad altri professionisti, a occuparsi della profilassi, soprattutto degli anziani e dei fragili. Per loro, come per le altre categorie coinvolte, vale l'invito (contenuto anche in una nota del Servizio prevenzione della Regione del 29 settembre) a procedere con a doppia somministrazione contestuale, sia dell'antinfluenzale sia dell'anti-Covid.
Con una lettera, inviata il 3 ottobre al direttore centrale Salute Gianna Zamaro proprio facendo riferimento alla comunicazione del direttore del Servizio Manlio Palei, Vignando lamentava il fatto che i rappresentanti dei medici di base siano stati tagliati fuori. «Non è dato sapere se verrà usato il vaccino bivalente anti-Covid e quando potrà essere fornito ai mmg. È sorprendente che a oggi le organizzazioni sindacali della medicina generale nulla sappiano su come sarà organizzata tale doppia somministrazione, né siano state convocate al tavolo regionale, non ancora istituito», scriveva Vignando il 3 ottobre.

«BUIO PESTO»
Ma sebbene ieri sia stata presentata la campagna, per lo Snami è rimasto buio pesto. «Non c'è stato alcun contatto istituzionale con il nostro sindacato. Mentre in passato era sempre la Regione a cercare l'approccio con noi, quest'anno non c'è nulla. Rischiamo di andare alla cieca», spiega Vignando. Nessun problema per l'antinfluenzale, che ormai è come l'Ave Maria per un medico. Ma l'anti-Covid? «Palei scrive giustamente che le indicazioni degli enti scientifici sono per la contemporaneità dei due vaccini, contro l'influenza e contro il Covid, ma mi sarei aspettato che ci dicessero come dobbiamo organizzarci per farle contestualmente.

Vorremmo che fosse convocato un tavolo per discutere le modalità organizzative, per condividere il cosa, come e quando». Invece, il nulla, sostiene Vignando.

LE PERPLESSITÀ
«Si comincia fra una settimana. Ma non c'è chiarezza. Un esempio? Mettiamo che un mio paziente si presenti per fare l'antinfluenzale, ma l'anti-Covid non è ancora disponibile per fare il vaccino contestuale. Io non ho l'obbligo di registrare subito l'antinfluenzale sul portale: lo faccio quando ho tempo. Se però il paziente vuole fare l'anti-Covid bivalente, in questo caso chi glielo deve fare non sa quando ha fatto l'antinfluenzale. Se non si fanno contestualmente, bisogna far passare un certo lasso di tempo. Ma se il medico di base non ha registrato la data dell'antinfluenzale, come si fa? Questa, per esempio, sarebbe stata una domanda che avrei posto al tavolo, ma non mi è stato permesso di farla. Siamo all'oscuro di tutte le procedure», lamenta Vignando. Lo Snami si chiede come avverrà il rifornimento. «Noi non siamo dipendenti a cui si possa dire domani presentati a ritirare il vaccino. Siamo liberi professionisti parasubordinati. Che si siedano al tavolo e disciplinino la materia dal punto di vista contrattuale». C'è anche il tema economico in ballo. Perché ora si parte, ma, si chiede Vignando, «con quale accordo che ne disciplini tutte le modalità organizzative e il trattamento economico visto che nel 2022 tale accordo non esiste?».

LA CARENZA DI ORGANICO
Anche Stefano Bressan (Uil Fpl Fvg) è preoccupato per la campagna vaccinale, ma per tutt'altre ragioni. A impensierirlo è la carenza di personale nelle aziende. «Se a un dipendente prometti di fare determinate attività pagandolo con soldi extra che peraltro ancora non ci sono, lo togli da altre mansioni. Questo è il problema. Continuano ad esserci dimissioni a valanga. Bisogna fare una campagna per avvicinare i giovani alle lauree infermieristiche. Presto avremo anche un incontro con la responsabile del corso in Scienze infermieristiche dell'ateneo di Udine: vorremmo organizzare un corso sul contratto».

Ultimo aggiornamento: 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci