Udinese, parla Okaka: «Non invidio il Verona. De Paul, il mio fratellino»

Venerdì 14 Febbraio 2020 di Stefano Giovampietro
Stefano Okaka e Rodrigo De Paul
Momento agrodolce in casa Udinese, con i risultati raccolti nell'ultimo mese che non riflettono le buone prestazioni messe in campo dai ragazzi di Luca Gotti. La strada è quella giusta, come ribadisce in esclusiva Stefano Okaka, attaccante che si prepara alla sfida con il Verona: «Ci siamo ripresi abbastanza bene, anche perché sappiamo di aver fatto un'ottima prestazione anche senza aver raccolto i tre punti. Sono più giornate però che giochiamo bene e in maniera convincente, e per questo dobbiamo andare avanti convinti su questa strada».
- Quale delle ultime partite rigiocheresti domani? «Di sicuro quella contro l'Inter, perché abbiamo fatto 70 minuti buonissimi e abbiamo perso per episodi casuali; la rigiocherei volentieri sicuro di poter fare un altro risultato».
- Almeno a Brescia per l'Udinese è arrivato il pari… «Sicuramente è stata partita strana, ma almeno abbiamo preso il punto nel finale, e questo può darci lo slancio per le prossime partite. Perdere a Brescia sarebbe stato totalmente ingiusto, oltre che molto brutto. Per fortuna non è andata così e ripartiamo da questo pareggio strameritato».
- Tu e De Paul siete i leader affermati dello spogliatoio dell'Udinese? «Io sono arrivato qui dopo di Rodrigo, ma appena sbarcato a Udine lui aveva già trascinato la squadra con gol e assist. Ora lo facciamo insieme, grazie allo splendido rapporto che abbiamo; lui è più piccolo di me, considero De Paul il mio fratellino, e cerchiamo di dare tutto quello che abbiamo alla squadra, sempre, per fare i migliori risultati possibili. E quando la squadra è in difficoltà tendiamo a mettere ancora di più per aiutare tutto il gruppo».
- Cosa ti è scattato a Udine? «Quando si parla di me i giudizi sono condizionati dal fatto che ho esordito a 16 anni. Per me a 30 anni era normale cambiare di testa, e non farlo prima, anche perché ho un carattere particolare. Ho fatto stagioni molto buone, come a Genova o in Belgio, ma qua sono arrivato in un momento storico della mia vita in cui riesco a dimostrare la mia maturità quasi al cento per cento, mantenendo la piena padronanza di me stesso. E l'ambiente mi ha aiutato a fare questo step».
- Le voci di mercato di gennaio: Torino, Monaco… «Penso all'Udinese, ma questi contatti mi hanno inorgoglito perché dopo due anni così così in Inghilterra sono tornato a suscitare interesse di importanti club italiani ed europei, e questo vuol dire che Stefano non è ancora passato di moda e che sto ancora dando tanto».
- Carlo, tuo fratello e agente, è contento di avere tutto questo lavoro? «Sì, alla fine è un bel periodo per lui. Non è da tantissimo in quest'ambiente ma ce la sta mettendo tutta, e sedersi al tavolo a parlare con grandi club è una soddisfazione personale anche per lui».
- Arriva un Verona sesto in classifica, vincitore sulla Juventus. C'è un po' di invidia a vederli così in alto? «Bisogna solo fare i complimenti quando ci sono realtà così belle, con squadre che salgono dalla B e cercano di andare in Europa, come succede in Premier League. Stanno lavorando bene e non dobbiamo essere invidiosi di questo. Ora noi stiamo ricostruendo e ci sono i normali alti e bassi. Già quest'anno stiamo facendo meglio e prossimamente anche l'Udinese tornerà a lottare per l'Europa».
- Vi fa piacere il messaggio di supporto da parte dei tifosi? «I tifosi sono molto passionali e il calcio per fortuna puoi anche misurarlo con mano. Loro hanno capito che abbiamo dato tutto in queste partite e che siamo stati solo sfortunati. Nelle ultime partite alla squadra non si poteva rimproverare nulla e i tifosi hanno toccato con mano il nostro grande impegno. Ci fa piacere che sabato verranno a incitarci durante la rifinitura anche perché ci farà rendere sicuro di più».
Ultimo aggiornamento: 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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