Udinese, otto giocatori con la valigia: in molti lasceranno il club bianconero

Mercoledì 19 Maggio 2021 di Guido Gomirato
Udinese, in tanti stanno lasciando il club

UDINE - Tutto è rimandato all'inizio della prossima settimana.

Proprietà e società dell'Udinese si incontreranno con Luca Gotti per capire se il matrimonio si è ormai concluso, oppure se ci sono possibilità che prosegua. Tutti tacciono, anche perché prima la squadra deve onorare il campionato, sul campo dei neocampioni d'Italia. In sfavore del mister parlano i punti conquistati da quando, era il 3 novembre del 2019 a Genova contro il Grifone sconfitto per 3-1, subentrò a Igor Tudor. Da allora ha guidato i bianconeri 65 volte in campionato, conquistando 75 punti (35 in 28 gare nella stagione scorsa, 40 in 37 nell'attuale torneo), con una media di 1,15, una delle basse di sempre tra i tecnici bianconeri da quando la vittoria vale 3 punti. Troppo pochi, quindi, per una squadra allestita per assestarsi nella parte sinistra della classifica. Un obiettivo che neppure quest'anno è stato centrato, come nei precedenti campionati a partire dal 2013-14, l'ultimo di Francesco Guidolin al timone del gruppo. Con gli arrivi estivi di Deulofeu, Arslan, Bonifazi, Molina e Ouwejan; il ritorno di Pussetto e Pereyra; la conferma di Musso e De Paul, l'Udinese si era candidata a tornare in auge, offrire calcio divertente, vincere, porre basi solide per un futuro ancora migliore e lanciare qualche giovane. Nulla di ciò. E come sempre succede, nel calcio chi rischia di pagare è l'allenatore, l'anello più debole della catena di una squadra.

COLPE

In realtà le colpe vanno suddivise: i bianconeri non possono nascondersi dietro il classico dito. Da loro era lecito attendersi ben altro comportamento. Qualcuno ha tradito. Vedi Lasagna, che se avesse ripetuto le gesta del periodo post lockdown del torneo scorso avrebbe aiutato non poco il tecnico di Contarina e di conseguenza la compagine. Invece mai ha ingranato, sbagliando gol facili e costringendo la società ad accettare la richiesta del Verona nel mercato di gennaio. Ma non è che l'ex Carpi con la formazione di Juric abbia raddrizzato la sua balorda stagione. Ci sono stati anche troppi infortuni, è vero, ma non ci è piaciuto il piagnisteo di Gotti quando si è lamentato di come la cattiva sorte si sia accanita. Un tecnico non deve mai ricorrere agli alibi, anche per non concederli al resto della squadra. Bisogna cercare di reagire a tutto e a tutti con i fatti, non con le parole, sia pure in una situazione oggettivamente difficile. Poi non ci sono giustificazioni per taluni risultati e prestazioni del girone d'andata, vedi le sconfitte casalinghe con Spezia e Benevento, il mancato successo sul Crotone, l'incredibile ko di Genova contro la Sampdoria dopo aver dominato o quasi per 70'. Pure per l'1-2 casalingo con il Napoli, i giocatori e Gotti devono recitare il mea culpa: fu uno squisito regalo per gli ospiti, che allora erano in evidente difficoltà, la brutta copia dell'attuale spavalda squadra che vicina alla meta della conquista di un pass per la Champions.

MANCANZE

Probabilmente, sempre con riferimento alla prima parte del torneo, mancano come minimo 5 punti. Che, aggiunti all'attuale bottino, consentirebbero alla squadra di rispettare l'obiettivo di Gianpaolo Pozzo: il decimo posto. Se Gotti dovesse andarsene, sarebbero previsti altri avvicendamenti nello staff tecnico. In ogni caso, la posizione di qualche atleta probabilmente verrà rivista. Al di là del destino di Musso e De Paul, che sembra sempre più distante dal Friuli, almeno altri 5-6 elementi potrebbero partire. Tra questi Llorente, per il quale non verrà esercitato il diritto di opzione, e Scuffet, che non può rimanere vita natural durante a fungere da dodicesimo. È ancora giovane, ha modo e tempo di crescere ulteriormente, per evidenziare tutte le sue qualità, per cui è probabile che l' Udinese lo presti in serie B.
 

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