Udinese, ora serve il riscatto. Nel girone di andata tanti giocatori deludono

Venerdì 4 Gennaio 2019 di Guido Gomirato
Udinese, ora serve il riscatto. Nel girone di andata tanti giocatori deludono
C'è ben poco da salvare nel girone di andata dei bianconeri. Il punteggio, 18 punti, il minor bottino conquistato dai bianconeri da quando la vittoria vale tre punti, è la realtà dei fatti e non può essere modificata con una falsa... realtà. L'Udinese ha deluso, anzi, considerato il suo potenziale, è stata la squadra più deludente. Pochi dei ventidue atleti che almeno una volta sono stati utilizzati prima da Velazquez e poi da Nicola, meritano la sufficienza; non ci sono scusanti cui aggrapparsi. Il mancato successo a spese del Cagliari nell'ultimo atto prima del giro di boa avrebbe di fatto aperta la crisi; invece il 2-0 inequivocabile per la superiorità dimostrata sui sardi, consente all'Udinese di avere cinque punti in più della terzultima, il Bologna, e non sarà cosa facile da parte degli emiliani ridurre il gap, anche  perché è lecito attendersi da parte degli uomini di Nicola un cambio di marcia.
Le conferme positive chiamano in causa pochi elementi, Stryger su tutti, che è anche lo stakanovista dei bianconeri, poi Behrami, anche se in un paio di match ha steccato e Nuytinck. Poi basta.
Le note negative invece sono numerose e coinvolgono Pezzella che ancora stenta, Samir raramente positivo prima di infortunarsi contro la Roma, Fofana, che dopo un brillante inizio si è disunito, Mandragora il cui rendimento è stato modesto in rapporto alle sue qualità, Machis, che stenta ad ambientarsi, Teodorczyk che ha pagato dazio a un problema fisico, Barak, brutta copia del giocatore ammirato di questi tempi nella passata annata.
Balic, Vizeu e Wague hanno invece giocato poco per essere oggetto di un giudizio. Ma la delusione più cocente arriva da Lasagna. È partito male, ma strada facendo non è che si sia migliorato e al suo attivo ha solo tre reti. I suoi movimenti sono quasi sempre disinnescati dai difensori e nella prima parte della stagione ha sbagliato almeno sette facili palle gol, seznza esser stato sempre preciso nella manovra corale. Con il Cagliari ha palesato qualche piccolo progresso e questi timidi segnali di risveglio probabilmente dovrebbero aiutarlo nel proseguo delle ostilità.
Chi invece è un altro giocatore rispetto al recente passato, è l'argentino che si è meritato anche la maglia della nazionale albiceleste. Il suo girone di andata è stato splendido e tutti si sono accorti delle sue geniali giocate, dei sei gol realizzati. Normale ora che radio mercato si occupi di lui. È il migliore dell'Udinese nel girone di andata, uno dei migliori della serie A e conseguentemente il suo cartellino, come da noi evidenziato, è lievitato non poco.
Altre note positive chiamano in causa Nacho Pussetto, giocatore che ha il senso del gol, veloce, rapido, tecnicamente valido. Sta a Nicola aiutarlo a eliminare alcuni grossolani difetti soprattutto da punto di vista tattico, ma il giocatore è già una scommessa vinta da Gino Pozzo, come potrebbe essere il difensore Opoku, che ha sfruttato al meglio l'arrivo di Nicola. Le sue ultime gare con Cagliari e Spal lo hanno visto protagonista dopo essere rimasto in purgatorio sei turni per il grave errore commesso contro il Milan il 4 novembre, che aveva favorito il successo dei rossoneri.
Molto buono è stato anche il comportamento del difensore centrale Ekong, quello del portiere Musso che sa trasmettere tranquillità al resto della squadra, quello di D'Alessandro (ci si chiede come mai Velazquez lo avesse ignorato); in parte pure quelli di Ter Avest soprattutto se si considera che l'olandese è stato out per sei mesi per i postumi della frattura del perone e di Scuffet destinato però a cambiare aria a breve.
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