«Opposizione del vescovo»: stop alla scuola dei laici

Domenica 24 Marzo 2019 di Camilla De Mori
«Opposizione del vescovo»: stop alla scuola dei laici
UDINE - Uno stop arrivato sul filo di lana. «Per l'opposizione del vescovo di Udine» - perché così scrive in una nota della vigilia l'Osservatorio Cardinale Van Thuân di Trieste, presieduto dal vescovo della diocesi giuliana monsignor Giampaolo Crepaldi - è stata sospesa la Scuola di dottrina sociale della Chiesa del Friuli Venezia Giulia, un progetto partito dal basso e di stampo laicale, che, nelle intenzioni dei promotori (assieme all'Osservatorio, altri sei fra centri culturali e associazioni), avrebbe dovuto vedere il debutto ieri, a Palazzo Belgrado, a Udine, con il patrocinio della presidenza del consiglio regionale e l'intervento del presidente dell'assemblea del Friuli Venezia Giulia Piero Mauro Zanin. Poi, ad iniziativa già pubblicizzata e iscrizioni già raccolte, la scelta - forzata - di congelare il tutto e di rinviare il ciclo di quattro sessioni (un sabato al mese, nelle intenzioni) all'autunno.
 
L'OSSERVATORIONella nota, diffusa venerdì, l'Osservatorio ricorda che «era stata fatta un'ampia promozione attraverso vari canali mediatici, erano state già raccolte le iscrizioni e preparati tutti gli strumenti tecnici e organizzativi», ma pure che la Regione aveva dato il patrocinio e che il presidente Zanin avrebbe dovuto portare il saluto istituzionale al momento dell'apertura. Ma, si legge, «per l'opposizione del vescovo di Udine, Monsignor Andrea Bruno Mazzocato, siamo ora costretti a sospendere l'iniziativa e a rimandarla al prossimo autunno, in un luogo diverso e secondo un calendario che verrà comunicato a suo tempo. Siamo convinti che sarà ancora più partecipata. Prendiamo questa decisione, nonostante il nostro Osservatorio sia una associazione di diritto civile non canonicamente né pastoralmente dipendente da alcuna diocesi, nonostante la nostra legittima autonomia di fedeli laici battezzati ci autorizzi e ci stimoli ad agire sotto la nostra responsabilità per ordinare a Dio le cose temporali, nonostante non condividiamo le motivazioni trasmesseci dal vescovo di Udine per indurci a sospendere la nostra iniziativa. Lo facciamo per evitare contrapposizioni, in spirito di umiltà e servizio alla Chiesa». Quindi, la nota prosegue con i ringraziamenti a quanti si sono dati da fare per l'organizzazione e la buona riuscita della scuola, ed «un grazie particolarmente sentito» a Zanin («con il quale ci scusiamo per l'inconveniente»). Poi, la chiusa: «Diamo appuntamento alla riedizione della stessa Scuola nel prossimo autunno».
NO COMMENTAll'origine, a quanto filtra, ci sarebbe stata una comunicazione di monsignor Mazzocato allo stesso vescovo Crepaldi, in qualità di presidente dell'Osservatorio. Interpellato in merito, il direttore dell'Osservatorio, Stefano Fontana (che peraltro era fra i relatori previsti nella giornata inaugurale, assieme a Fabio Trevisan e don Samuele Cecotti), non ha voluto aggiungere altro al testo del comunicato, diffuso venerdì e rimbalzato ieri di bocca in bocca (e di sito in blog). «Abbiamo fatto un comunicato - ha detto al cronista -. Non siamo interessati a rivelare le motivazioni trasmesse da monsignor Mazzocato. Sono lettere riservate, interne. Non siamo autorizzati a parlarne. Non abbiamo interesse a sollevare polveroni». E anche lo staff del vescovo di Trieste, monsignor Crepaldi, ha fatto sapere che il presule non intendeva fare dichiarazioni e che faceva testo la nota dell'Osservatorio. A vuoto anche il tentativo di parlare con il vescovo di Udine, monsignor Mazzocato, per conoscere la sua verità: ieri - ha fatto sapere il suo staff - il presule era «fuori sede». Per parte sua (vedi altro articolo) il presidente Zanin ha parlato di «un difetto di comunicazione fra gli organizzatori e la diocesi di Udine». Ma - e, in assenza di conferme o smentite ufficiali, siamo nel campo delle ipotesi - c'è chi si spinge fino a leggere tra le righe dello stop la possibilità che l'iniziativa di stampo laicale, coordinata da un sodalizio triestino, possa addirittura essere stata percepita a Udine come una sorta di invasione di campo, quando non una sovrapposizione con iniziative (diocesane e udinesi) già collaudate. 
Camilla De Mori
Ultimo aggiornamento: 16:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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