«Paghi chi chiama l'elicottero ma non ha bisogno di cure mediche»

Domenica 7 Luglio 2019 di Camilla De Mori
«Paghi chi chiama l'elicottero ma non ha bisogno di cure mediche»
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UDINE - Si riaccende il dibattito sul cosiddetto ticket (ma sarebbe più corretto parlare di compartecipazione) per l'elicottero, in caso di interventi di recupero e di trasporto di persone che non abbiano in realtà bisogno di cure mediche o che si siano messe nei pasticci praticando qualche sport estremo. Altrove (e non occorre andare molto lontano, basta guardare in Veneto, per non parlare dell'Austria, dove però il sistema è diverso). In Friuli Venezia Giulia la legge 24/2017 agli articoli 10 e 11 prevedeva espressamente una compartecipazione alla spesa da parte della persona trasportata,  che richieda l'intervento dell'elicottero, sia quello sanitario sia quello della Protezione civile, «qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un Pronto soccorso». Ma prevedeva anche che entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge, la giunta regionale stilasse un apposito piano tariffario. 
I GRILLINISono passati oltre due anni, ma da allora «tutto questo è rimasto solo sulla carta», come lamenta il consigliere regionale grillino Cristian Sergo, che rileva come, invece, quotidiani siano gli interventi, «talvolta quotidiani, altre volte di fatto inutili: in ogni caso la compartecipazione delle spese non avviene mai». Il motivo è semplice: la delibera che avrebbe dovuto stabilire le tariffe non è mai stata adottata, «non l'ha approvata nei suoi ultimi dieci mesi la giunta Serracchiani, non l'ha fatto nel primo anno la giunta Fedriga». Sul quanto bisognerebbe chiedere ai cittadini di sborsare, Sergo, una sua idea, ce l'ha, visto che «un tariffario simile è stato disposto in altre regioni e si parla di cifre che possono raggiungere i 120 euro per ogni minuto di volo dell'elisoccorso, con aggravio se la chiamata risulta essere immotivata o nel caso in cui vi sia stata imprudenza di chi ha chiamato aiuto». Questa eventualità, in realtà, nella legge del Fvg non è prevista. I grillini, convinti che un ticket farebbe diminuire il numero di chiamate come accaduto in Piemonte, annunciano che in assestamento «proveremo a inserire queste nostre richieste. Non è tollerabile che la comunità regionale debba sopportare i costi di chi, talvolta violando anche le regole o i divieti di transito con i veicoli a motore, si caccia nei guai». 
IL 118Sulla quotidianità delle richieste c'è poco da discutere. «Solo domenica scorsa ci sono stati due interventi con l'elicottero, con quattro persone trasportate», ricorda Giulio Trillò, referente dell'elisoccorso Fvg. Secondo lui il principio della compartecipazione previsto dalla legge (ma rimasto su carta sinora) è «giustissimo». «In Veneto è già così non solo per le persone che vengono trasportate e sono indenni, ma anche per quelle che vengono soccorse mentre praticano sport estremi». Ma quanto costa un soccorso? L'unico riferimento in Fvg, spiega Trillò, per ora è «la quota che viene fatta pagare ai non residenti in regione o ai residenti all'estero, che è di 92 euro al minuto di volo, una tariffa basata su due delibere del 2014». Il referente ricorda che «per l'elicottero c'è un contratto che prevede un fisso molto elevato più una quota a minuto di volo. Con la compartecipazione, bisognerebbe tener conto di entrambe le cose. Poi, bisogna considerare i costi dei materiali, dell'assicurazione, dell'addestramento, le spese per il personale...». Dalla considerazione di tutte queste voci, adeguatamente ponderate, dovrebbe uscire la quota per minuto di volo. Certo, il costo finale di un soccorso «dipende dal tempo di volo», ma, in genere, «un intervento non dura mai meno di 40 minuti». Premesso che la decisione spetterà alla giunta, secondo Trillò, «una cifra dell'ordine dei 100 euro a minuto di volo credo che sarebbe assolutamente ragionevole. Per 40 minuti di volo si arriverebbe a 4mila euro», quando, per farsi un'idea, «in Austria ne vengono chiesti anche 10-12mila euro a intervento». Nel 2018, «a spanne, con il verricello, avremo fatto una decina di questi interventi in montagna, che non hanno portato ad un ricovero». In totale, invece, gli interventi di elisoccorso «sono stati 930, fra diurni e notturni». Una quota minima, quindi. Ma «il problema è che mentre l'elicottero è impegnato per una persona che non ha bisogno di cure, magari poi capita un incidente in autostrada e non ci si può andare. E in regione c'è un solo elicottero sanitario, mentre in Veneto ne hanno tre».
Camilla De Mori
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