L'anima di Udine risuona in un concerto di campane nel centro storico della città

Venerdì 10 Luglio 2020 di Loma
Le campane del duomo di Udine
Arriva a Udine, per la quinta edizione della rassegna di arte sonora Il suono in mostra, il compositore e artista spagnolo Llorenç Barber (Valencia, 1948), famoso in tutto il mondo per la sua capacità di far “suonare le città”. Il maestro ha preparato per la città di Udine un concerto speciale, "Come un poema" , calato nell’urbanistica esistente e nel calcolo della diffusione del suono tra gli edifici della città, che coinvolgerà tre luoghi simbolici.
ALL’ORA DI PRANZO
L’evento è previsto per domenica 12 luglio alle ore 12.30 e la platea privilegiata per l’ascolto sarà Piazza della Libertà, luogo focale del centro storico di Udine dove sentir risuonare al meglio, in un dialogo accuratamente studiato, le campane di tre siti storici e simbolici per la storia cittadina: il Duomo di Udine, la chiesa di Santa Maria di Castello e la campana dell’Arengo di Palazzo D’Aronco, sede del municipio di Udine. Il concerto, che durerà circa cinquanta minuti, sarà fruibile in tutta l’area del centro storico compresa tra le tre sorgenti sonore. A ognuno è lasciato il piacere di creare il proprio percorso di ascolto. Le campane dei campanili verranno suonate da un gruppo di volontari scelti tra studenti delle scuole di musica, esperti campanari e semplici appassionati che parteciperanno nei giorni precedenti il concerto al laboratorio condotto dall’artista e dalla sua assistente e direttore musicale Montserrat Palacios.

DATA SIMBOLICA
La giornata di domenica 12 luglio coincide con i festeggiamenti dei santi patroni Ermacora e Fortunato, che per tradizione vede protagonisti gli Scampanotadôrs Furlans. Questi ultimi, dopo le loro suonate del mattino prima e dopo la messa, prenderanno anche parte all’esecuzione della composizione dell'artista spagnolo prevista dopo la cerimoniale benedizione. Barber è un musicista conosciuto in tutto il mondo per le sue originali performance che crea da oltre trent’anni e che spesso coinvolgono i cittadini per far risuonare chiese, campanili e altri edifici simbolici, spesso in orari serali o notturni per aumentarne il potere evocativo.

RICERCATORE DI SUONI
Compositore, musicista e musicologo, Llorenç Barber nato ad Aielo de Malferit (regione di Valencia) e vive a Madrid dal 1972. Si è laureato in pianoforte e composizione al Conservatorio di Valencia e in storia dell’arte all’Università Complutense di Madrid. Membro fondatore nel 1973 dell’Ensemble Actum che il quotidiano El Pais descrisse come “uno degli sforzi di gruppo più seri e autentici per promuovere la musica contemporanea libera e progressista”, Barber creò nel 1978 Taller di Musica Mundana, l’unico ensemble spagnolo stabile dedicato alla musica improvvisata, utilizzando strumenti insoliti trovati o costruiti dal gruppo. Dal 1979 al 1984 ha diretto l’Aula de Musica all’Università Complutense di Madrid, dove ha organizzato oltre 30 lezioni di musica creativa e un festival annuale di libera espressione del suono. Usa soprattutto le campane delle chiese, ma anche tutte le fonti sonore disponibili: bande musicali, cori, gruppi, sirene delle navi, singoli musicisti e se serve anche i fuochi d’artificio. Vere e proprie sinfonie, costruite secondo precise partiture musicali, orchestrate in accordo con il suono di ogni singola campana e di ogni elemento musicale disponibile.
ESECUZIONI PER LA COMUNITÀ
«Le campane sono la memoria di una città», dice Barber e suonandole si creano paesaggi sonori carichi di significato e senso di comunità. “La città vive in me come un poema che non m’é riuscito di fissare in parole”. (Jorge Louis Borges, “Vaniloquio”, 1923) Il progetto originario degli organizzatori de Il suono in mostra, l’associazione Continuo, era di realizzare il concerto il 7 giugno, in coincidenza con la lettura solenne fatta in arengo, l’antico consiglio cittadino, dei patti con Venezia. La campana dell’arengo, il cui restauro si è concluso negli ultimi anni, suona ogni volta che c’è consiglio comunale, preannunciando la seduta di Palazzo D’Aronco.
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