Bilancio di fine anno, il prefetto di Udine: «Impegnativa l'emergenza profughi, ma gestita bene»

A preoccupare è l'alta richiesta di stupefacenti. Si è ridotto il fenomeno dei furti

Giovedì 29 Dicembre 2022 di David Zanirato
Bilancio di fine anno, il Prefetto di Udine: «Impegnativa l'emergenza profughi, ma gestita bene»

UDINE - Migranti, profughi, no vax, contrasto allo spaccio di droghe, lotta ai furti nelle abitazioni. «Un anno impegnativo, soprattutto sul fronte della gestione dei richiedenti asilo, ma soddisfacente», così ha definito il 2022 il prefetto di Udine Massimo Marchesiello, che ieri pomeriggio ha promosso nella sede di via Pracchiuso a Udine la conferenza stampa di fine anno assieme al Questore e ai comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di finanza e Vigili del fuoco. «Un anno che ha visto più controlli sul territorio, come richiesto dai cittadini, ma - ha aggiunto il questore Alfredo D'Agostino - siamo in una realtà vivibile e serena».


LA ROTTA BALCANICA
«L'accoglienza alla caserma Cavarzerani - ha aggiornato Marchesiello - è al momento gestita bene con la presenza di un massimo di 500 persone».

A fronte di un picco raggiunto nei mesi scorsi anche di 900 richiedenti, mentre per quanto riguarda l'emergenza Ucraina, ha segnalato la presenza «di 400 profughi, la metà dei quali ospitati direttamente da strutture gestite dalla Prefettura e l'altra metà in strutture convenzionate di una quindicina di Comuni della provincia».


BORGO STAZIONE
«Anche nella zona di borgo Stazione abbiamo gestito bene alcune situazioni di tensione iniziate con una rissa e poi culminate tra le legittime proteste dei cittadini - ha proseguito Marchesiello - Un segnale importante per il miglioramento della percezione dei residenti è arrivato anche dai militari, che sono potuti intervenire nell'ambito del progetto Strade sicure. L'impegno di tutte le forze dell'ordine per il controllo del territorio della provincia dal mare ai monti ha dato dei risultati significativi anche in termini di prevenzione».


DROGA E ALTRI REATI
A proposito di contrasto allo spaccio, è stato il questore D'Agostino a mettere in luce i diversi arresti e le operazioni portate a termine, dalle quali emerge «una crescente domanda di sostanze stupefacenti e questo ci deve far riflettere». La provincia di Udine non registra invece un'emergenza da infiltrazioni mafiose, né ci sono baby gang. Anche i furti nelle abitazioni, che avevano avuto un'impennata subito dopo l'estate da Sud a Nord del capoluogo, «si sono ridotti e quasi azzerati in alcuni giorni della settimana» ha aggiunto il comandante provinciale dell'Arma, Orazio Ianniello. «L'attività della Polizia di Stato sul territorio è soddisfacente - ha aggiunto ancora D'Agostino - a fronte dell'intensificazione dei controlli che ho personalmente disposto in questi mesi dalla mia presa di servizio, che ha portato all'identificazione di oltre 60mila persone e al controllo di 12mila autoveicoli». Tra i fenomeni in aumento il questore ha segnalato «l'incremento della conflittualità tra le mura domestiche». Non c'è emergenza criminalità organizzata, ha aggiunto, «ma l'attenzione deve essere ai massimi livelli, perché come ogni territorio in cui c'è una situazione di benessere, anche la provincia di Udine può suscitare appetiti».


INCIDENTI E INCENDI
Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Giorgio Basile, ha evidenziato tra i dati 2022 «l'aumento del 2,3% degli interventi per incidenti stradali, il +31,8% di incendi, soprattutto quelli boschivi nel periodo estivo, e il +20,8% di allagamenti». Tra gli altri dati evidenziati dal prefetto, la sospensione di 637 patenti per abuso di alcolici e di 12 patenti per assunzione di droghe. Il tenente colonnello Giuseppe Antonacci, comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha segnalato invece «l'attività di controllo dei prezzi soprattutto dei carburanti e sui contributi percepiti per il periodo Covid». Nel 2023, ha annunciato, sarà intensificata l'attività di controllo sul corretto impiego dei fondi per il Pnrr.


CARCERE
Mentre era in corso la conferenza stampa, due detenuti del carcere di Udine hanno appiccato il fuoco a cuscini e suppellettili della loro cella per poi rifugiarsi in bagno. L'immediato arrivo degli agenti della Penitenziaria con gli estintori ha evitato che le fiamme si propagassero. I due detenuti e tre agenti sono stati portati precauzionalmente in Pronto soccorso per un principio di intossicazione. Per scongiurare rischi - dall'emulazione del gesto a quello di eventuali nuovi incendi - tutti i detenuti del carcere sono stati fatti uscire per alcuni minuti in giardino. Quando i Vigili del fuoco intervenuti hanno misurato la quantità di emissioni rilasciate dalle fiamme, decretando il cessato allarme, i detenuti sono stati fatti rientrare nelle rispettive celle.
 

Ultimo aggiornamento: 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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