UDINE - Pur essendo stato anche in Friuli Venezia Giulia uno dei comparti economici più flagellati dalla pandemia, il turismo in regione fa segnare oggi una «significativa» inversione di tendenza ed è riuscito a reggere nel 2020 e a capovolgere il trend nel 2021, con un tasso di occupazione delle camere superiore a quello medio nazionale fino ad agosto (escluso aprile). È quanto emerge dai dati raccolti dalle Camere di Commercio regionali e PromoTurismo Fvg, incrociati alle indagini a campione su imprenditori e turisti elaborate da Isnart, istituto del sistema camerale nazionale.
Occupazione delle camere
Nel 2021 il picco di occupazione delle camere, a livello nazionale e regionale è stato raggiunto ad agosto, quando risultava occupato l'88,4% in Fvg, contro una media nazionale dell'81,5%. Per quanto riguarda le notti prenotate negli alloggi privati tramite AirBnb: il numero è sceso molto nel 2020 rispetto al 2019, -37,8%, ma con un calo più contenuto di quello medio italiano (-45,1%). Nell'ultimo anno il cambiamento dei mercati di riferimento, l'organizzazione per gestire possibili disdette causa Covid e i cambiamenti di tipologia di clientela sono state le principali problematiche incontrate dalle imprese turistiche, anche se il 32,2% delle imprese ha dichiarato invece di non aver incontrato problemi.
Turismo balneare
L'indagine Isnart evidenzia che il turismo balneare è la prima motivazione di visita in Fvg, con una media che raggiunge il 40% contro il 24,5% italiano. Segue la ricchezza del patrimonio artistico (15,9%, contro il 23,7% della media italiana). Tra gennaio e novembre 2021 gli arrivi e le presenze di italiani e stranieri sono ancora inferiori rispetto al 2019, ma si è vicini al recupero per le presenze di italiani (-3,2% sul 2019). In particolare, il territorio di Udine registra un -0,3%, quello di Gorizia un -0,8% mentre in quello di Pordenone si sono già superati i livelli del 2019 in termini di presenze italiane (+2,5%). Le Camere di Commercio regionali hanno proposto una prima «analisi-pilota» sul sentiment dei turisti nei confronti di due destinazioni, Dolomiti Friulane e Grado, per ottenere un quadro di partenza. Per le Dolomiti friulane si riscontra un 84,7% di sentiment positivo e per Grado il 93,9%. Per le Dolomiti, la percezione generale della destinazione è elevata, con un 94,2% di «segni più». Per quanto riguarda Grado, la percezione generale è positiva al 95,2%.