Fvg, 9mila diagnosi di tumore all'anno. Consulenza genetica per i parenti al Cro

Mercoledì 22 Agosto 2018
Fvg, 9mila diagnosi di tumore all'anno. Consulenza genetica per i parenti al Cro
AVIANO (Pordenone) - In Friuli Venezia Giulia si stimano circa 9.000 nuove diagnosi di tumore all'anno, con una lieve preponderanza tra i soggetti di sesso maschile (4.750) rispetto alle femmine (4.250). Lo rende noto il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone). La patologia maggiormente rappresentata è il carcinoma del colon-retto (800 diagnosi nei maschi e 600 nelle femmine), seguita dai tumori cosiddetti di genere, perché appannaggio quasi esclusivo (mammella: 1250 casi) o esclusivo (prostata: 950 casi) di uno dei sessi. Altrettanto rilevanti i numeri dei tumori del polmone (550 casi nei maschi e 350 nelle femmine) e dei melanomi (400 casi equamente distribuiti tra maschi e femmine).

Questi numeri, evidenzia il Cro, vanno analizzati in rapporto alla dimensione della popolazione di residenti in Regione, che è di poco superiore a 1.250.000 unità e alla composizione della stessa per età. Per esempio, il 25% (1 persona su 4) degli abitanti del Friuli Venezia Giulia ha un'età superiore ai 65 anni, percentuale inferiore soltanto a quella della Liguria (28%). Interessante, rileva in conclusione l'analisi, il tasso di stranieri residenti in Regione che è vicino all'11%. 

È attivo al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone), il servizio di consulenza genetica per garantire una corretta prevenzione anche nei familiari dei soggetti interessati. La prevenzione e la ricerca traslazionale, ossia la capacità di portare al letto del paziente i frutti del lavoro svolto in laboratorio, sono infatti gli ambiti in cui muove con maggiore attenzione la faticosa lotta contro i tumori. «Che non sono patologie omogenee - spiega il professor Fabio Puglisi, direttore di Oncologia Medica e Prevenzione Oncologica al Cro -, perché non esiste il tumore della mammella o dell'intestino, esistono semmai varie forme neoplastiche, mammarie o intestinali nel caso di specie, con proprie peculiarità cliniche e propri distintivi biologici».

Per questo il ruolo della genomica è sempre più centrale. «Consente - ricorda l'oncologo - di offrire servizi di consulenza genetica per garantire le informazioni necessarie a una corretta prevenzione nei soggetti interessati e loro familiari e, dall'altro, di favorisce lo sviluppo di terapie innovative». «Per ciascun ambito di patologia che trattiamo - prosegue Puglisi - sono attivi protocolli di ricerca clinica che costituiscono opportunità di cura per i pazienti che ne possono beneficiare».
Avere accesso a farmaci sperimentali, conclude, «può consentire di ricevere trattamenti potenzialmente efficaci prima che siano disponibili in commercio e, comunque, quando per gli stessi esistono già studi e informazioni preliminari che ne incoraggiano lo sviluppo clinico».
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