Il treno Italo approda a Trieste, in cantiere il progetto per la Udine-Milano

Venerdì 23 Aprile 2021 di Camilla De Mori
Un treno Italo

UDINE Approdato a Udine e Pordenone nell’autunno del 2019, Italo dal 27 maggio sbarca a Trieste (ma anche a Latisana e Monfalcone, in regione), con due nuovi collegamenti. Alle 8.10 dal capoluogo giuliano alla Capitale (e da qui verso Napoli) con ritorno da Roma alle 14.55 e arrivo a Trieste alle 20.53.
In piena pandemia, una scelta non proprio scontata. «Speriamo che porti bene - dice il direttore commerciale di Italo Ntv Fabrizio Bona -. Incrociamo le dita. Pensiamo che veramente l’apertura di Trieste in un momento delicato come questo per il Paese sia una grande testimonianza di fiducia verso un domani migliore. Abbiamo deciso il lancio di Trieste il 27 maggio perché ci immaginiamo che il ponte del 2 giugno sia importante quest’anno: il primo vero ponte che gli italiani fanno da un anno e mezzo. Certo, con tutte le dovute prudenze. Ma tutti immaginano che questo possa essere un momento per tornare un pochettino a girare».
E Udine-Milano quando la farete?
«Adesso non glielo posso dire, ma è una delle cose che stiamo studiando, che abbiamo in progetto. La pandemia ci ha rallentato. Siamo quasi dei matti ad aprire nuove linee adesso», ci fa una battuta.
Non tanti investono in era covid.
«Noi abbiamo continuato ad investire, acquistando treni, anche nell’ultimo anno e mezzo, che sappiamo com’è andato per l’economia e soprattutto nel mondo dei trasporti. Stiamo facendo cose nuove, perché pensiamo che una realtà come Trieste sia una realtà che oggi dal punto di vista ferroviario non ha quello che potrebbe avere. Abbiamo realizzato un servizio comodo, che parte alle 8.10 e arriva alle 14.05 a Roma, permettendo il collegamento diretto per Napoli. Per la prima volta abbiamo dato questo servizio, come per la prima volta abbiamo inserito fermate su città più piccoline ma non meno importanti, come Monfalcone, Latisana e Portogruaro. Con il doppio obiettivo, da un lato, di rendere più comodo il movimento e la possibilità di circolazione non solo ai triestini ma anche a chi sta nei dintorni allargati, ma anche di poter sfruttare e far conoscere le bellezze del territorio. Latisana è vicina a Lignano: pensiamo che quest’estate la linea potrà essere sfruttata anche per turismo».
Come sta andando la Udine-Roma?
«Con treni al 50% e zone gialle, rosse, arancioni, ogni numero è ingestibile. Sarebbe come dare numeri al lotto. Economicamente stiamo soffrendo. Ma ha senso dire che anche oggi che stiamo viaggiando al 25% dei servizi rispetto alle potenzialità perché la richiesta di traffico è molto ridotta, Udine è fra quelle destinazioni che sono state servite molto spesso durante la pandemia, a testimonianza del fatto che per noi è un mercato importante»
Per Trieste-Roma la scelta è caduta, come per Udine-Roma, sui pendolini.
«Saranno sempre degli Evo, perché è una linea con parecchie curve e il pendolino è realizzato appositamente per creare maggiori condizioni di comfort in situazioni simili».
La linea “bassa”, però, non è ancora performante, per usare le sue parole
«Non lo è ma francamente se aspettiamo prima le infrastrutture, non so se partiamo più. Allora incrociamo le dita e speriamo che ci siano investimenti a breve per velocizzare le linee».
Nessun contributo pubblico?
«Non li abbiamo mai chiesti, neanche quando eravamo tentati perché il nostro concorrente (Trenitalia ndr) li aveva».
Se prima dell’arrivo di Italo in Fvg c’erano 3 milioni per sostenere il passaggio delle Frecce, oggi, invece, i fondi regionali per sovvenzionare i collegamenti a lunga percorrenza, pur ancora presenti a bilancio, non sono stati attivati, come rammentano gli uffici regionali.

Ultimo aggiornamento: 20:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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