Turista schiacciata in barca, indagato il marito I noleggiatori sono friulani

Mercoledì 1 Maggio 2019 di Giuseppe Babbo
Turista schiacciata in barca, indagato il marito I noleggiatori sono friulani
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JESOLO Indagato per omicidio colposo il marito di Audrey Sager, la turista svizzera di 42 anni morta lunedì pomeriggio lungo il Sile a Jesolo Paese. La donna era a bordo di una house boat comandata dal marito. Con loro anche i due figli, di 10 e 9 anni. La donna è morta schiacciata tra la barca e il ponte San Giovanni: poco prima dell'impatto, la stessa donna avrebbe cercato di evitare la collisione, forse con le mani o con l'utilizzo di un bastone. Un gesto disperato che le è costato la vita.
 

 

Sotto choc, il marito ha chiesto di essere ascoltato quanto prima e il pm che coordina l'inchiesta, Stefano Buccini, lo interrogherà questa mattina, alla presenza del suo difensore, l'avvocatessa Paola Nardini. Gli agenti della Polizia locale, intervenuti per i rilievi di legge ascolteranno anche il titolare della ditta di noleggio dell'imbarcazione, un'azienda di Precenicco in provincia di Udine.
IL SEQUESTRO
Già lunedì sera una pattuglia della Polizia locale ha raggiunto la sede dell'azienda per sequestrare il contratto di noleggio. Sotto sequestro anche l'imbarcazione, al momento ormeggiata al porto di Jesolo, sulla quale potrebbe essere disposta una perizia. Per il momento non è stata disposta l'autopsia sul corpo della povera donna, che già nelle prossime ore potrebbe quindi rientrare in Svizzera.
La famiglia, che non era pratica di navigazione, era arrivata in Italia da qualche giorno, e alloggiava a Lignano. Da qui avrebbero deciso di noleggiare una house boat, per la quale non è necessario avere la patente nautica. L'idea era quella di ripercorrere parte della Litoranea veneta e per questo la famiglia era salpata da Casale sul Sile. Ma una volta arrivata a Jesolo paese, si è consumata la tragedia. Superato il ponte della Vittoria, l'imbarcazione si è avvicinata troppo al ponte ciclopedonale che in quel momento era ancora chiuso. Probabilmente a spingere la barca potrebbe essere stata la corrente, in quel momento molto forte.
DISPERATO TENTATIVO
Non è escluso che una volta arrivato a ridosso del ponte, il marito che si trovava al timone abbia tentato di invertire la rotta. Ma senza successo. E proprio in quei concitati momenti la donna si sarebbe sporta dalla barca nel disperato tentativo di evitare lo scontro, morendo sotto gli occhi del marito e dei due figli.
Dalla Jesolo Patrimonio, la partecipata del Comune che garantisce il servizio, ieri è stato spiegato che in genere il tempo che intercorre tra l'apertura dei due ponti sul Sile, distanti l'uno dall'altro 200 metri, è di circa 4 minuti. Si tratta di un'operazione che è svolta da un unico addetto, lo stesso che lunedì pomeriggio, appena chiuso il ponte della Vittoria, stava per avviare l'apertura della passerella ciclopedonale. Ma proprio in quel momento si è verificato l'incidente. Dal Comune è stato inoltre spiegato che i ponti sono dotati di cartelli con l'indicazione delle altezze e che le procedure sono state svolte correttamente.
«Ci troviamo di fronte ad un evento che ha colpito tutta la comunità jesolana ha detto il sindaco Valerio Zoggia - e che ci ha lasciati con un profondo senso di sgomento.
Il pensiero mio e la vicinanza di tutta la città di Jesolo in questo momento difficile vanno al marito e ai figli della giovane donna, ai quali stiamo garantendo ospitalità e tutto il supporto possibile». Assistiti dal personale dell'Ulss 4, già lunedì sera il padre e i due figli sono stati raggiunti da alcuni parenti.

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 13:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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