L'Ascom alla giunta Fontanini: «Per il centro storico serve un manager che progetti il futuro»

Giovedì 22 Ottobre 2020 di Alessia Pilotto
Piazza XX Settembre a Udine

Mantenere in centro storico a Udine la pedonalizzazione sulle vie laterali di piazza XX Settembre (mentre il Comune di Udine vorrebbe riaprirne una alle automobili, pur con precedenza ai pedoni), e darle una funzione specifica; completare il passaggio sull'asse via Stringher/Calzolai/piazza Duomo; condividere regole certe su modalità e orari di carico e scarico in area pedonale e magari trovare un project city manager per un progetto integrato di rigenerazione della città.

Sono alcune delle proposte che Confcommercio Udine ha presentato ieri a Palazzo D'Aronco, in vista della nuova viabilità e della costituzione di una rinnovata area a traffico limitato in centro storico. Ad un mese esatto dalla riunione in cui l'amministrazione comunale ha illustrato il suo piano per il cuore cittadino, aprendo un tavolo di confronto con professionisti, attività e consumatori, l'associazione di categoria, rappresentata dal presidente Giuseppe Pavan e dai consiglieri Fabio Passon e Rodolfo Totolo, ha consegnato le sue istanze al sindaco Pietro Fontanini e al suo vice, Loris Michelini.

DIALOGO COSTRUTTIVO

«È stato un confronto positivo e produttivo – ha commentato Giuseppe Pavan per l'Ascom -, che ci è servito a prendere atto che da parte dell’amministrazione non c’è la voglia di accorciare i tempi sul fronte della Ztl, ma c’è la massima disponibilità ad ascoltare chi in centro ha attività commerciali e vuole costruire assieme il futuro anche economico del centro e della periferia».

Il piano del Comune di Udine prevede la creazione di tre aree diverse in centro storico, con differenti regimi di viabilità: una completamente pedonale (priva di passi carrai, come piazza San Giacomo, le vie limitrofe, via Cavour, via Canciani, una parte di via Sauro e la novità di via Mercatovecchio e di via Nazario Sauro); una in Ztl (con ad esempio le attuali via Manin, via Vittorio Veneto, piazza Libertà, cui si aggiungerebbe vicolo Sottomonte) e una terza a traffico pedonale privilegiato (tra cui rientrerebbe via Savognana, il tratto finale di via Poscolle e un lato di piazza XX Settembre, verso Largo Ospedale Vecchio).

LE PROPOSTE DEI COMMERCIANTI

Confcommercio nel suo documento ha avanzato alcune idee, tra cui quella di una revisione della Ztl in un’ottica di visione globale della città, da integrare con il superamento delle barriere architettoniche e con un “bici plan” che completi i percorsi ciclabili per le due ruote, e da varare dopo una quantificazione e un eventuale ampliamento degli stalli di carico-scarico, a partire da via Zanon nel caso di spostamento della ciclabile. L'associazione di categoria chiede anche di usare sistemi di gestione e controllo dell'area pedonale sfruttando barriere mobili per consentire costantemente l'accesso ai mezzi di soccorso e delle forze dell'ordine alla zona off limits per i veicoli. Nella riunione precedente erano emerse alcune criticità per l'approvvigionamento dei negozi (in particolare alimentari e macellerie) nell'area pedonale perché l'amministrazione è propensa a prevedere aree di carico/scarico a ridosso della zona: in questo senso, Confocommercio chiede una condivisione di orari e regole per le operazioni e la garanzia della catena del freddo.

L'associazione è anche contraria alla riapertura alle auto di un lato di piazza XX Settembre e chiede di mantenere la pedonalizzazione attuale e di ridare un ruolo all'area (il Comune vorrebbe farne un mercato coperto), così come di recuperare l'identità di strade quali via Manin, via Vittorio Veneto, piazza San Cristoforo e l'asse nord-sud, da via Gemona a via Aquileia. Tra le proposte, anche la realizzazione di una corsia di passaggio per completare la viabilità a traffico pedonale privilegiato tra via Savognana/Stringher/Duomo e Calzolai (ora mancherebbe il tratto su piazza Duomo). Infine, si chiede un'analisi delle sperimentazioni sui percorsi del Tpl. «In generale – ha concluso Pavan -, il nostro documento suggerisce un progetto generale di rigenerazione urbana, ridisegnando con nuove destinazioni e attività i vuoti e gli edifici dismessi, per collocare funzioni in grado di partecipare alla crescita di Udine, e il ripensamento dei sensi di marcia di alcuni assi viari, integrato con una visione complessiva e non frammentaria della città».

Utile, secondo la categoria, sarebbe la figura di un “project city manager” che sviluppi un piano coordinato con PromoTurismo Fvg, categorie e istituzioni.

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