La torre del castello rischia il crollo e intanto il cimitero sprofonda

Giovedì 15 Marzo 2018 di Paola Treppo
La torre del vecchio casello e le tombe che cedono ad Albana di Prepotto
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PREPOTTO (Udine) - A rischio crollo il campanile della chiesa di Santo Spirito di Albana a Prepotto. L’area è stata transennata e l’amministrazione comunale ha chiesto un finanziamento urgente per mettere in sicurezza tutta la zona. Ad accorgersi che la torre di pietra era instabile è stata una donna del paese che si occupa della pulizia del cimitero che sorge intorno al luogo sacro.

Un antico baluardo di difesa al confine 
Siamo al confine con la Slovenia, che dista in linea d’aria meno di un paio di chilometri. Il campanile a rischio cedimento è molto antico e non è nato per funzioni religiose ma belliche. Era una torre di avvistamento: è tutto quello che resta, infatti, di un baluardo difensivo la cui esistenza è documentata dal 1161. Su questo poggio, che oggi domina il tranquillo e verde abitato di Albana, un tempo sorgeva un castello. Le sorti del fortilizio, che ha un “polo” gemello oltre confine, altrettanto misterioso, con tanto di una grotta dietro all’altare, sono avvolte nella nebbia del tempo: di certo il mastio fu raso al suolo ma non è chiaro se a causare il suo crollo sia stato un terribile terremoto o una sanguinosa battaglia.
 

 


La chiesetta di Santo Spirito 
Chi vive a Iassico di Cormons, però, ricorda bene i racconti degli avi: il castello cadde, le pietre del crollo furono usate per costruire le case e nel vecchio poggio sopravvisse solo la torre di vedetta, quella da cui, nel medioevo, e probabilmente anche in epoche precedenti, veniva usata per dare l’allarme circa la presenza dei nemici, con segnali di fuoco. Attorno a questa alta costruzione, nei tempi più recenti, fu costruita, semi addossata, la chiesetta dello Spirito Santo. È chiara la sua edificazione posteriore: l’aula centrale, infatti, è asimmetrica ed è inglobata al campanile-torre.

L'appello del parroco
Il parroco di Prepotto, un frate che vive nel Santuario di Castelmonte, don Andrea Cereser, ricorda l’importanza di questa chiesetta: «L’edificio sacro, del XV secolo, fa parte delle “rete” delle chiese votive di Prepotto - spiega -, custodisce la memoria di una terra di confine cui la comunità è molto legata. Già lo scorso anno era stato segnalato il pericolo di crollo del campanile: a seguito di un sopralluogo era emerso come i tiranti tenessero unite pietre ormai senza assolvere alla loro funzione. Anche merlatura è compromessa. Bisogna intervenire subito e il Comune, per fortuna, si è fatto carico del problema prima del cedimento, inoltrando una richiesta di contribuito urgente».

Il cimitero che sprofonda 
La storia di questa chiesa è singolare anche per il suo camposanto. Si racconta, infatti, che dopo il crollo del castello, l’area del poggio fu ripianata e che fu steso uno spesso strato di terra. Sullo “zoccolo” di pietra solida fu eretta la chiesa votiva e attorno fu realizzato il cimitero. Sotto al camposanto, però, sarebbero rimasti diversi ambienti vuoti molto vasti, mai tamponati, quelli delle cantine o delle “sicure” del baluardo di difesa. Nei secoli il terreno sarebbe poi ceduto e a questo si dovrebbe lo sprofondamento, lento, delle tombe, anche recente, visibile chiaramente. 

Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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