A Pordenone omaggio dei musicisti al maestro Forcolin a 10 anni dalla morte

Sabato 18 Gennaio 2020 di Clelia Delponte
Il maestro Tiziano Forcolin, morto nel 2011 a 58 anni
A dieci anni dalla sua morte, un concerto, voluto e organizzato dal figlio Riccardo, oggi 21 enne, ricorda e omaggia Tiziano Forcolin, oggi sabato 18 gennaio alle 20.45 all’auditorium Concordia di Pordenone, realizzato col patrocinio del Comune in collaborazione con Accademia Musicale Pordenone e Fadiesis. Il ricavato dell’ingresso a offerta liberà verrà devoluto a un progetto di ricerca del C.R.O. di Aviano. La prenotazione è obbligatoria telefonando al numero 3933318732 dalle 17 alle 19. Sarà un Concerto per un amico, perché sul palco si esibiranno tanti amici e compagni di strada dell’amato e indimenticato maestro, nel suo viaggio nel mondo della musica. Sono passati 10 anni, ma, come ricorda il sottotitolo l’armonia continua.  A esibirsi dunque l’Air Orchestra diretta dal maestro Paolo Pessina con la Corale Femminile Vittoriese & friends (direttrice Patrizia Tomasi) e numerosi solisti fra i quali: Stefano Sciascia, contrabbasso, Riccardo Pes, violoncello, Maurizio Baldin, pianoforte, Manuela Kriscak, soprano, Alessandro Pozzetto, tenore, Romeo Salamon e Roberto Turrin, pianoforte, Gianni Fassetta, fisarmonica, Elisa Fassetta, violoncello e Michele Toffoli, violino. In scaletta brani di diversi autori da Brahms a Bach a Castelnuovo Tedesco, Orff a Massenet, da Koussevitzky a Smetana a Saint-Saëns.
Sarà dunque una serata ricca e variegata, così come era eclettico e versatile Tiziano Forcolin, originario di Vittorio Veneto ma trasferitosi poi a Pordenone. La sua passione era dedicata infatti alla cultura in tutte le sue forme, in particolare per la musica, e essa aggiungeva un impegno particolare nella divulgazione e nella trasmissione. Era infaticabile, tra lavoro, progetti e musica, anche se stesso diceva che era pigro. Quando Riccardo Forcolin lo perse, aveva solo 11 anni, e di lui ricorda come fosse sempre al lavoro, anche la sera o in ferie col computer a lavorare su partiture e arrangiamenti), ma che fosse comunque presente con lui e in famiglia.
Oggi Riccardo studia conservazione dei beni culturali e viola, proseguendo le passioni del padre per la cultura, e con questo primo evento si mette in un certo seno alla prova. “Questo concerto – afferma - è il mio primo impegno di una progettualità culturale, alla quale mi vorrei dedicare. Quello che mi colpisce è come i legami stabiliti da mio padre attraverso la musica siano sempre solidi. Da lui ho imparato la determinazione nel fare le cose. Lui si chiedeva tanto, e dava tanto agli altri”. Se il nome di Tiziano Forcolin rimane indissolubilmente legato alla direzione dell’Orchestra e Coro San Marco, il suo percorso artistico è ricco e vario: organista e pianista sia in ambienti religiosi che laici, fondatore di scuole di canto, orchestre; ideatore di progetti come il Concerto Grosso (per l’Estate in Città), i Concerti al Chiostro (nel Convento di San Francesco). Diresse l’Orchestra e Coro San Marco dal 1989 al 2009, di cui fece parte anche come orchestrale e come componente del Consiglio direttivo fin dal 1977. Incaricato inizialmente di dirigere il coro, nucleo amatoriale trainante dell’associazione, grazie alle sue competenze anche come direttore d’orchestra riuscì ben presto, con un’oculata programmazione e un’ attenta gestione economica, a rivitalizzare il repertorio per coro e orchestra nel quale l’associazione da sempre si identificava; con essa realizzò importanti partiture quali i requiem di Mozart e Cherubini, le sinfonie di Beethoven, Schubert, Mendelssohn, Tchaikovsky e molte altre corpose composizioni sinfonico-corali, collaborando con solisti e direttori di fama internazionale. Per una decina d’anni Tiziano Forcolin fu anche Organista e Maestro di cappella del Duomo Concattedrale di San Marco. Fondamentale è stato il suo impegno per i giovani, sia in ambito scolastico, che musicale.  L’associazione Accademia Musicale Pordenone, fu il suo ultimo progetto, col quale realizzava il sogno, suo e dei suoi colleghi e amici, di portare la musica e i ragazzi in un’antica dimora ricca di arte e bellezza, a lui tanto cara, quale Villa Brugnera.
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